Incontri nella Terra di mezzo Stampa E-mail

Primo Siena

Incontri nella Terra di mezzo
Profili del pensiero differente

Edizioni Solfanelli, pagg.216, € 15,00

 

siena_incontrinellaterradimezzo  IL LIBRO – Convocati in una ideale "Terra di Mezzo" l'autore incontra quindici esponenti del "pensiero differente" del secolo XX, sui quali egli s'è formato intellettualmente e spiritualmente. Dieci di essi, italiani (Giovanni Gentile, Marino Gentile, Julius Evola, Guido Manacorda, Attilio Mordini, Silvano Panunzio, Michele Federico Sciacca, Giovanni Papini, Ferdinando Tirinnanzi, Emilio Bodrero); e cinque stranieri (Vintila Horia, Russell Kirk, Romano Guardini, Charles Maurras, Carlos Alberto Disandro). Si tratta di una minoranza di pensatori che hanno saputo concepire intellettualmente e testimoniare nei fatti una visione metapolitica del mondo e della vita: confessori di un "pensiero forte" che, in tempi dominati dal "pensiero debole", riscatta il vigore essenziale di una cultura "politicamente scorretta".
  L'itinerario intellettuale dei pensatori qui ritratti, ripropone gli aspetti plurimi di un "realismo metafisico" che, affrontando il kaos della nostra epoca inquieta, cerca di riaprire la via del kosmos sulla quale incamminare nuovamente la società attuale per ricondurla ad un modello sapiente di civiltà, nel solco della tradizione perenne.

  DAL TESTO – “L'unico incontro personale che ebbi con Evola avvenne poco dopo, in occasione della seconda Assemblea nazionale del Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori del MSI (di cui allora ero un dirigente centrale), convocata a Bologna in segno di audace sfida alla città simbolo del socialcomunismo (24-25 settembre 1950).
  “A quell'epoca Julius Evola si trovava nella clinica Rizzoli, nei pressi della città petroniana, sottoposto ad una cura che intentava alleviare le gravi conseguenze di una paralisi agli arti inferiori causatagli dagli effetti di un bombardamento aereo angloamericano subito a Vienna negli ultimi giorni della guerra; bombardamento nel corso del quale, egli coerente con la sua divisa esistenziale di non "fuggire il pericolo ma affrontarlo" non era sceso nel rifugio antiaereo.
  “Con altri giovani camerati (Bartoloneo Zanenga, Piero Buscaroli, Silvio Vitale, Sergio Nanni) mi recai in delegazione al "Rizzoli" per invitarlo alla nostra assemblea.
  “Quell'avvenimento è rimasto scolpito per sempre nella mia memoria: incontrammo l'uomo che molti di noi consideravano una guida ideale, in una stanza della clinica, seduto ad un tavolo ingombro di libri, intento a scrivere a macchina.. Vestiva un elegante "principe di Galles", senza giacca per il clima tiepido dell'autunno emiliano. Non ho mai più dimenticato la figura ancora snella, dominata da un volto nobile, da patrizio romano. Quell'uomo tuttora giovane avendo oltrepassato da poco la soglia dei cinquant'anni - benché inchiodato a vita su una sedia o un letto - ai nostri occhi di giovani orfani d’un sogno imperiale e dantesco sepolto dalle macerie della guerra perduta, s'ergeva come il simbolo dell'eroe olimpico che, imperturbabile, giganteggiava in piedi tra le rovine.”

  L’AUTORE – Primo Siena nasce a San Prospero (Modena) nel 1927 in una famiglia della piccola borghesia rurale emiliana. Formatosi culturalmente sotto la guida accademica di Umberto A. Padovani e Marino Gentile e il magistero personale di Guido Manacorda, consegue la laurea in pedagogia nell’Università di Padova (1964). Entrato per concorso nella carriera direttiva delle Scuole italiane (1965), svolge una missione di cooperazione tecnica presso il Ministero dell’Educazione della Repubblica di Somalia (1971). Integra quindi per concorso nazionale il corpo direttivo delle Scuole Italiane all’estero alle dipendenze del Ministero degli Affari Esteri. Assegnato all’area dell’America Latina (1978), svolge funzioni diplomatiche di dirigente scolastico nelle sedi di Lima (Perú) e Santiago del Cile dove elegge la sua residenza permanente a conclusione della carriera professionale (1992). Da allora collabora con istituzioni universitarie locali e della vicina Argentina, specialmente con la “Università Gabriela Mistral” di Santiago del Cile e la Fondazione culturale “Decus” (La Plata-Buenos Aires), distinguendosi come cultore e promotore d’una accezione della “Metapolitica” quale metafisica della politica, secondo il magistero tradizionale di Silvano Panunzio per cui è considerato il suo miglior continuatore soprattutto nell’ambito culturale latinoamericano. Autore di una dozzina di libri in italiano di contenuto storico e filosofico, il primo dei quali, Le alienazioni del Secolo, ottenne un Premio Angelicum (1957) dalle mani dell’allora arcivescovo ambrosiano, Giovambattista Montini, futuro Papa Paolo VI.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Incontri nella Terra di Mezzo - Giovanni Gentile. La filosofia del combattimento - Marino Gentile. L'educazione al pensiero etico-politico - Julius Evola. La rivolta contro il modo moderno - Guido Manacorda. Un solitario, tenace "reazionario" - Attilio Mordini. Un ghibellino del secolo XX - Silvano Panunzio. Il magistero solare della metapolitica - Michele Federico Sciacca. Il riscatto dell'intelligenza d'Occidente - Vintila Horia. Un testimone di verità in tempi di menzogne - Russell Kirk. Le radici dell'altra America - Giovanni Papini. L'Italiano scomodo - Ferdinando Tirinnanzi. La catarsi della tragedia bianca - Romano Guardini. La filosofia oltre la modernità - Emilio Bodrero. La tradizione italiana del realismo politico - Charles Maurras - L'ultimo "Camelot du Roi" - Carlos Alberto Disandro. L'aedo dell'America romanica - Indice Dei Nomi - L'Autore