Giovanni Gentile. Un Italiano nelle intemperie Stampa E-mail

Primo Siena

Giovanni Gentile
Un Italiano nelle intemperie


Edizioni Solfanelli, pagg.192, € 14,00

siena giovannigentileunitaliano  IL LIBRO – Questo libro raccoglie un'antologia delle pagine gentiliane di filosofia politica più impegnate e calate negli avvenimenti che vanno dal 1925 fino all'assassinio del filosofo nel 1944: testi solitamente (e prudentemente) trascurati, ma che meglio testimoniano del modo e del tono con cui Giovanni Gentile partecipò alla storia culturale e politica di quegli anni, dimostrando la sua fibra d'Italiano disposto ad affrontare tutte le intemperie, in perfetta coerenza con il suo pensiero e la sua opzione politica.
  L'antologia gentiliana è integrata da un profilo del filosofo: della sua vita, della sua azione politica, del suo pensiero e del suo legato postumo, visto e interpretato da intellettuali di varia estrazione, con un capitolo dedicato al tentativo di rimuovere il suo pensiero o, peggio, di scipparlo con l'intenzione di strumentalizzarlo per opzioni politiche di segno opposto.
  Completa il libro un'appendice che presenta tre documenti quasi sconosciuti al pubblico italiano: il primo del sacerdote gesuita argentino Leonardo Castellani, al quale segue un saggio del pensatore rumeno-spagnolo George Uscatescu. Chiude il libro una memorabile interpretazione del pensiero politico di Giovanni Gentile svolta da Armando Carlini nel 1955 e rimasta per oltre mezzo secolo nell'ombra di un ingiustificato oblio: testimonianza solenne al magistero di un Uomo che - con la gravitas di un saggio d'altri tempi - seppe camminare fiero ed eretto per tutta la vita, cadendo in piedi.

  DAL TESTO – "[...] di fronte all'alternativa: o naturalismo o spiritualismo, Gentile aveva scelto inequivocabilmente la via spiritualista, e nei termini precisi di una aristocraticità fondata sul criterio della razionalità che coincide con il diritto e il giusto potere. Nella concezione attualistica la razionalità è fondamento e criterio dell'autorità e chi si sottopone all'autorità non può farlo irrazionalmente, ma con la consapevolezza di sottoporsi ad una misura di disciplina interiore che prima di essere riconosciuta ad altri, è patrimonio di se stessi; da ciò scaturisce il consenso che suffraga l'autorità: consenso che è misura di libertà in quanto è capacità di far proprie le ragioni altrui. «L'autorità non può recidere la libertà», ha avvertito Gentile; un termine si nutre dell'altro, essendo la loro sintesi una necessità implicita nella natura sintetica dell'atto spirituale.
  "Si ha, qui, una nuova conferma dell'enorme distanza che corre tra l'attualismo gentiliano e le concezioni democratiche correnti dilaniate dalla vexata quaestio del rapporto tra libertà e autorità, per cui praticamente la libertà si risolve in anarchia e l'autorità in arbitrio o in abuso. E il divario si fa contrasto evidente a livello dello Stato, poiché lo Stato democratico si risolve in un meccanicismo che ripugna all'eticità dello Stato secondo Gentile.
  "Lo Stato democratico di derivazione illuministica è agnostico ed ogni spirito religioso gli è estraneo, lasciando il problema religioso alla sfera degli interessi puramente individuali. Per Gentile, invece: «Non c'è Stato che ignori la religione del suo popolo per lo stesso motivo per cui non si può disinteressare dei suoi costumi, delle sue idee morali, così strettamente connesse con quelle politiche, ecc. La ragione di questo rapporto necessario tra Stato e religione non può derivare se non dalla natura stessa di quello. Il quale mira alla pace, all'ordine pubblico che ne è la manifestazione esterna, all'unità insomma dello spirito popolare per la sua immanente tendenza a realizzare la volontà del popolo: cioè la volontà dell'uomo. Il quale è religione; o meglio la contiene... Sicché lo Stato bisognerebbe che non fosse umanità dell'uomo per potere non contenere la religione. Lo spirito laico (lo Stato laico) è una favola.»"

  L'AUTORE – Primo Siena nasce a San Prospero (Modena) nel 1927 in una famiglia della piccola borghesia rurale emiliana. Formatosi culturalmente sotto la guida accademica di Umberto A. Padovani e Marino Gentile e il magistero personale di Guido Manacorda, consegue la laurea in pedagogia nell'Università di Padova (1964). Entrato per concorso nella carriera direttiva delle Scuole italiane (1965), svolge una missione di cooperazione tecnica presso il Ministero dell'Educazione della Repubblica di Somalia (1971). Integra quindi per concorso nazionale il corpo direttivo delle Scuole Italiane all'estero alle dipendenze del Ministero degli Affari Esteri. Assegnato all'area dell'America Latina (1978), svolge funzioni diplomatiche di dirigente scolastico nelle sedi di Lima (Perú) e Santiago del Cile dove elegge la sua residenza permanente a conclusione della carriera professionale (1992). Da allora collabora con istituzioni universitarie locali e della vicina Argentina, specialmente con la "Università Gabriela Mistral" di Santiago del Cile e la Fondazione culturale "Decus" (La Plata-Buenos Aires), distinguendosi come cultore e promotore d'una accezione della "Metapolitica" quale metafisica della politica, secondo il magistero tradizionale di Silvano Panunzio per cui è considerato il suo miglior continuatore soprattutto nell'ambito culturale latinoamericano. Autore di una dozzina di libri in italiano di contenuto storico e filosofico, il primo dei quali, "Le alienazioni del Secolo", ottenne un Premio Angelicum (1957) dalle mani dell'allora arcivescovo ambrosiano, Giovambattista Montini, futuro Papa Paolo VI. Per le Edizioni Solfanelli ha pubblicato "La perestroika dell'ultimo Mussolini" (2012), "Incontri nella terra di mezzo" e "La spada di Perseo" (2013).

  INDICE DELL'OPERA – Avvertenza – I. Un Italiano saldo nelle intemperie (Vita e azione politica - La critica delle ideologie - Cultura e società - L'umanesimo del lavoro, sublimato nell'azione - Filosofia e vita nell'Itinerarium mentis in Deum) – II. Giovanni Gentile filosofo dell'educazione (L'educazione dell'uomo reale - La pedagogia come arte dell'educare - Identità di maestro e scolaro nel processo educativo - Il problema della didattica - Attualità del magistero educativo gentiliano) – III. Dopo Gentile. Riflessioni e testimonianze sul filosofo dell'attualismo (La rimozione marxistoide del filosofo - La rivincita di Gentile nella rivisitazione del suo pensiero) - Pagine gentiliane (1925-1944) - Caratteri religiosi della presente lotta politica - Contro l'agnosticismo della scuola - Che cosa è il fascismo (Il concetto di Nazione - Ritorno del Fascismo allo spirito del Risorgimento - La violenza fascista - La ricorrente barbarie del Vico) - Discorso agli Italiani - Stato e politica (Autorità e libertà - Il liberalismo - L'anarchismo e il liberalismo) - La storia (La storia come storia dello Stato - Storia dell'uomo - Statolatria - Autocritica dello Stato - Rivoluzione - L'Unico - Umanesimo del lavoro - Famiglia - Categorie di lavoratori e rappresentanza politica) - Ricostruire - Questione morale - Il sofisma dei prudenti – Appendice - Giovanni Gentile filosofo del fascismo, di Leonardo Castellani - Giovanni Gentile ed Ernst Jünger, di George Uscatescu (La figura del lavoratore - Jünger e la mobilitazione totale - Ordine planetario del lavoro - La prospettiva di Gentile - Lavoro e cultura. Unità superiore) - Il pensiero politico di Giovanni Gentile, di Armando Carlini - Indice dei nomi - L'Autore