Costantino e i cristiani Stampa E-mail

a cura di A. Tornielli e A. Gianelli

Costantino e i cristiani
L'editto di Milano e la libertà religiosa

Edizioni Cantagalli, pagg.160, € 12,00

 

tornielli_costantino  IL LIBRO – Che cosa significa laicità di Stato? Che differenza c'è fra libertà e tolleranza? Qual è il rapporto corretto tra Stato e Chiesa? La Chiesa è davvero troppo ricca e potente? Se così fosse, è veramente opportuno un ritorno alla "Chiesa delle origini", povera e senza privilegi? Ma è mai esistita, poi, una "Chiesa delle origini"?
  Sono domande che animano continuamente il dibattito pubblico. Ma un avvenimento contribuisce a rendere questo dibattito ancora più acceso: l'anniversario del cosiddetto Editto di Costantino. Un documento dal significato controverso, sull’importanza del quale gli storici sono ancora divisi. Ma controverso proprio perché mette a tema domande fondamentali che tutti si pongono ancora oggi. Domande che i curatori del volume hanno posto a quattro fra i più autorevoli storici (Alfredo Valvo, Alberto Barzanò, Arnaldo Marcone e Giorgio Bonamente) che hanno studiato la figura di Costantino  e il suo contesto storico, le cui posizioni, a volte, divergono. Ma è una scelta voluta affiché i lettori possano liberamente accogliere l’interpretazione che a loro sembra più motivata, e possano comprendere quanto quel documento, pur avendo 1.700 anni di età, non li dimostra.

  DAL TESTO – “L'Editto di Costantino rappresenta il passaggio nel quale sia la religione tradizionale che quella nuova sono messe sullo stesso piano. L'Editto di Tessalonica è il passaggio successivo: la sconfitta definitiva dell'usurpatore Eugenio al Frigido viene letta come la sconfitta definitiva della religione pagana di cui Eugenio ha la veste di ultimo paladino e come la controprova definitiva che l'unico vero Dio è quello dei Cristiani. Pertanto, sempre secondo la più tradizionale mentalità romana perché la divinità sia benevola verso lo Stato, la religione cristiana è l'unica che deve essere seguita. Una decisione che comporta, sempre per la sicurezza dello Stato, il divieto di praticare la religione pagana, in quanto rendere culto a falsi dèi potrebbe provocare l'ira del Dio cristiano. Questo spiega le persecuzioni nei confronti dei pagani: Franco Cardini, a differenza di Giovanni Filoramo, nel suo recente saggio Cristiani perseguitati e persecutori, ha centrato il problema, sottolineando come gli autori delle persecuzioni contro i pagani fossero certamente cristiani, ma cristiani provenienti dal paganesimo, cioè pagani, convertiti i quali professavano, è vero, le fede cristiana, ma si comportavano spesso con la mentalità romana che avevano sempre avuto fin dalla nascita. Una mentalità, quella di cercare la benevolenza della divinità, che li spingeva, anche se cristiani, a stroncare qualsiasi altro modo di onorare la divinità diverso dal cristianesimo. La mentalità è, pertanto, sempre la stessa, in quanto pagana, ed è ancora quella delle persecuzioni. È cambiato solo l'oggetto; non sono più i cristiani a essere perseguitati, ma i pagani, per lo stesso motivo: il loro modo di rendere culto alla divinità è pericoloso per lo Stato in quanto susciterebbe le ire del Dio cristiano. In questo senso, si capisce la grande novità dell'Editto di Milano, che lascia piena libertà religiosa: sembra, quasi, che Costantino sia stato meno condizionato dalla mentalità romana, che pure aveva anche lui. Probabilmente, proprio questa sua predisposizione alla libertà religiosa è spiegabile se si accetta per vera la sua esperienza personale religiosa col Dio cristiano in occasione della visione e del sogno. In ogni caso, mi pare evidente che l'Editto di Tessalonica rappresenti un passo indietro rispetto all'Editto di Costantino, decisamente più "moderno" di quello di Teodosio, perché Teodosio ha una pretesa che Costantino non aveva: riassegnare allo Stato (e, dunque, all'imperatore) il diritto di identificare lui, a nome di tutti, il Dio unico e vero, ritornando a quella medesima logica (già contestata ai pagani da Tertulliano) secondo cui Dio poteva essere tale solo sulla base di un riconoscimento della legge degli uomini.”

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Chi è Costantino? - I. Impero romano, religione, religioni... - II. Cristianesimo e impero: tolleranza o persecuzione? - III. La visione e il sogno. Verità o invenzione? - IV. Costantino si è proprio convertito? - V. Editto di tolleranza o editto di libertà? - VI. Libertà di coscienza e diritti umani già 1700 anni fa? - VII. Il primo documento di uno Stato laico? - VIII. Inserire Dio nelle costituzioni: una garanzia di libertà? - IX. 1700 anni e non sentirli. Perché? - X. L'altra faccia dell'Editto: un potere politico troppo invadente? - XI. Una Chiesa troppo ricca e potente? - XII. L'Editto di Milano: un bene o un male per la Chiesa? - XIII. Due Editti a confronto - XIV. Una sottomissione del potere politico alla Chiesa? – XV. I cristiani sono diventati persecutori? - XVI. Incidere nella società o tornare alla "Chiesa delle origini"?