Storia religiosa dell’Islam nei Balcani Stampa E-mail

a cura di Luciano Vaccaro

Storia religiosa dell'Islam nei Balcani

Centro Ambrosiano Edizioni, pagg.536, € 20,00

vaccaro balcani  IL LIBRO – Il presente volume, a completamento del trittico sui popoli balcanici, raccoglie i saggi della XXVIII settimana europea (2006) della Fondazione Ambrosiana Paolo VI che analizzano fasi, metodi e risultati della conquista e della diffusione dell'Islam, seguendo anche la sorte delle altre confessioni religiose – soprattutto quella cattolica e quella or todossa, con le loro ricche e articolate espressioni istituzionali e popolari – nel Balcano ottomano durante il processo, prima, di "islamizzazione" e, poi, di "de-islamizzazione".
  L'Islam nel corso della lunga dominazione ottomana ha conquistato una grande par te del Sudest europeo, diffondendosi con vari mezzi e non sempre violenti nelle terre albanesi, bulgare, serbe e croate (specialmente nelle aree bosniaco-erzegovesi), greche, e la vita religiosa islamica ha influito sul costume, sulla mentalità, sulla letteratura, sull'arte, sulla storia sociale e sulla cultura materiale del mondo balcanico.
  Dopo la fine del dominio turco, l'espansione territoriale dell'Islam ha subìto progressivamente delle contrazioni; ma la sua presenza è rimasta numericamente rilevante, culturalmente for te e oggi manifesta anche un volto più marcatamente politico e aggressivo, in par te finanziato dall'esterno, e si rivela come fenomeno nuovo, da non considerare solo sul piano religioso.
  Quest'area resta ancora, come spesso in passato, una polveriera con questioni politiche, nazionali e religiose irrisolte; ma le Chiese cristiane sono chiamate oggi ad un compito storico apparentemente "impossibile": assumersi e rendere possibile la pacificazione.

  DAL TESTO – "Fino alla metà del secolo XVI, [...] il Patriarcato di Costantinopoli estendeva la sua giurisdizione su tutti i fedeli cristiani ortodossi sudditi del sultano. Ad esso erano di fatto subordinati gli antichi patriarcati orientali di Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. Il suo monopolio non era totale solo perché l'arcivescovato di Ocrida manteneva una limitata autonomia e nella sua giurisdizione erano state incorporate quelle delle antiche Chiese di Bulgaria e Serbia. Sulla cattedra di Ocrida era posto comunque un prelato greco. Era mantenuta l'antica autocefalia della Chiesa cristiana ortodossa di Cipro, ma essa non poneva affatto problemi alla Chiesa di Costantinopoli condividendone pienamente lingua, cultura e liturgia. Diverso era però il caso dell'area dove avevano avuto la loro giurisdizione nel passato le antiche Chiese autocefale serba e bulgara, vale a dire nell'area slava e in quella dei Principati danubiani. Non si trattava solo di regioni in cui i fedeli e il clero locale parlavano lingue diverse quella greca, ma dove la liturgia era celebrata nel cosiddetto slavo-ecclesiastico, mentre nell'area più a lungo controllata dall'antico Impero bizantino la lingua liturgica era una forma corrotta di greco classico, conosciuto con il nome di khatanreusa (lingua «pura»). In entrambi i casi si trattava comunque di lingue poco o nulla comprensibili ai fedeli, analogamente del resto a quanto avveniva nel mondo cattolico con il latino.
  "La rinascita del patriarcato di Peć e dell'autocefalia della Chiesa ortodossa serba nel 1557 costituì dunque un'amputazione sostanziale della giurisdizione del patriarca di Costantinopoli: la Chiesa serba infatti consolidò l'uso serbo o dell'area prevalentemente serbofona l'accesso alle più alte dignità religiose, dal reggimento delle eparchie (diocesi) a quello dei numerosi monasteri della regione."

  IL CURATORE – Luciano Vaccaro, storico, già segretario generale e ora collaboratore della Fondazione Ambrosiana Paolo VI di Milano.

  INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Luigi Mistò (Fondazione Ambrosiana Paolo VI e Istituto Superiore di Studi Religiosi) - L'Islam nel Balcano slavo, di Sante Graciotti (Accademia Nazionale dei Lincei, Roma) - Gli Islam in Europa: dagli Arabi agli Ottomani. La conquista delle terre del Sud-Est europeo, di Antonio Carile (Alma Mater Studiorum. Università di Bologna) - Storia religiosa dell'Islam nei Balcani: Jihâd o conquista?, di Paolo Luigi Branca (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) - L'Impero ottomano, struttura religiosa da Costantinopoli fino a Buda, di Ilber Ortayli (Galatasaray University, Istanbul) - La diffusione dell'Islam nel Balcani: fasi, metodi, risultati. I territori albanesi, di Nathalie Clayer (EHESS Centre d'histoire du domaine turc, CNRS, Paris) - L'Islam nelle terre bulgare, di Jordan Peev (Università di Sofia «San Clemente di Ocrida») - La conversione di massa di contadini bosniaci all'Islam, di Nenad Moačanin (Università di Zagabria) - La diffusione dell'Islam nelle terre greche, di Giorgio Fedalto (Università degli Studi di Padova) - La Chiesa Ortodossa sotto il dominio ottomano, di Armando Pitassio (Università degli Studi di Perugia) - La sorte delle altre religioni nel Balcano ottomano, di Fabio Giomi (Università degli Studi di Pisa) - La deislamizzazione: fasi, metodi, risultati, di Marco Dogo (Università degli Studi di Trieste) - Lo spettro del Turco nell'Europa di ieri e di oggi, di Salvatore Bono - Cristiani e islamici nel Balcano: mondi chiusi o comunicanti?, di Axinia Džurova e Marija Polimirova (Università di Sofia «San Clemente di Ocrida» - Centro di Studi Slavo-Bizantini «Ivan Dujčev») - Le confraternite mistiche nei Balcani: uno sguardo d'insieme, di Alexandre Popovic (Société Internationale des Historiens de la Méditerranée, Roma) - L'Islam nella letteratura e nell'arte dei popoli balcanici, di Darko Tanasković (Ambasciatore di Serbia presso la Santa Sede, Roma) - L'Islam nei Balcani durante e dopo la seconda guerra mondiale, di Luan Omari (Accademia delle Scienze, Tirana) - «Vecchio» Islam e «nuovo» Islam nei Balcani contemporanei, di Xavier Bougarel (EHESS Centre d'histoire du domaine turc, CNRS, Paris) - Il Balcano di oggi: dagli scontri alla restaurazione della convivenza, di Gaetano Dammacco (Università degli Studi di Bari) - Dialogo e convivenza interetnica nei Balcani: lo spazio delle religioni, di Roberto Morozzo della Rocca (Università degli Studi Roma Tre)