Terrorismo occidentale. Da Hiroshima ai droni Stampa E-mail

Noam Chomsky con Andre Vltchek

Terrorismo occidentale
Da Hiroshima ai droni


Ponte alle Grazie, pagg.232, € 16,00

 

chomsky terrorismooccidentale  IL LIBRO – L'Occidente si proclama campione della libertà e dichiara improbabili «guerre al terrorismo», ma è in verità il più grande artefice del terrore globale. Ciechi, o accecati dalla propaganda, i cittadini europei e nordamericani sembrano ignorare completamente l'azione dei loro governi e delle loro multinazionali. Eppure, è sotto gli occhi di tutti: dai tempi del colonialismo le potenze occidentali si adoperano costantemente per destabilizzare il resto del mondo, provocando genocidi, disastri ecologici, esodi di massa di intere popolazioni. In un dialogo appassionato e appassionante, Noam Chomsky e Andre Vltchek, osservatori acuti e partecipi di ciò che accade in ogni angolo del globo, affrontano senza pregiudizi i peggiori crimini compiuti dall'Occidente dal secondo dopoguerra a oggi. Muovendosi nelle diverse aree geopolitiche, dall'Europa orientale al Sudest asiatico all'Africa al Medio Oriente al Sudamerica, il grande studioso e il giornalista d'inchiesta svelano gli interessi dell'imperialismo europeo e nordamericano che sempre si celano dietro a guerre, massacri, miseria. Ma se entrambi hanno dedicato la vita alla lotta, scontrandosi continuamente con la censura dei paesi «liberi», è perché sanno anche cogliere, nello scenario desolante del mondo governato dall'Occidente, motivi di rinnovamento e di speranza in un mondo finalmente libero dal terrore e dalle sue cause.

  DAL TESTO – "Questo discorso vale anche per altre vicende, a cominciare dalla Libia. Nessun paese era favorevole ai bombardamenti, a parte le solite tre potenze imperiali: Regno Unito, Francia e Stati Uniti. L'Unione africana aveva chiesto che si agisse attraverso il negoziato e la diplomazia, come anche i paesi BRICS. Anche l'International Crisis Group, il più autorevole ente non governativo, ha manifestato una posizione simile. E poi ancora i paesi latinoamericani, quelli non allineati, la Germania e la Turchia. Insomma, i bombardamenti raccoglievano poco consenso. La chiamano «comunità internazionale», ma a quanto pare quest'espressione non significa nulla. La ragione dello scarso sostegno all'intervento militare è semplice. Una risoluzione ONU adottata nel marzo del 2011 imponeva la creazione di una «no-fly zone», l'incolumità per i civili, il cessate il fuoco e i negoziati. Ebbene, le potenze imperiali non avevano intenzione di rispettare nessuna di queste condizioni; volevano solo entrare in guerra e imporre un governo a loro gradito. Il mondo intero era dunque contrario perché temeva che quell'intervento potesse evolvere in una vera e propria guerra, provocando una catastrofe umanitaria, come infatti è accaduto. È anche per questa ragione che nessuno nomina più la Libia, perché quell'operazione ha prodotto solo gravissimi danni. Chi sa cosa è successo durante gli ultimi bombardamenti su Sirte, dov'è stanziata la più grossa tribù libica? È successo che ci sono state ripercussioni devastanti. Alcuni osservatori hanno detto che sembrava Groznyj.
  "Lo stesso dicasi per l'Iran. Sono Stati Uniti ed Europa a ripetere che l'Iran è la più grave minaccia alla pace mondiale, ma da anni i paesi non allineati continuano a difendere il diritto dell'Iran di arricchire l'uranio, né ne vogliono sentire parlare i paesi BRICS. L'India sta anzi aumentando gli scambi commerciali con l'Iran, come del resto anche la Turchia."

  GLI AUTORI – Noam Chomsky (Filadelfia 1928) è il maggior linguista vivente e uno dei punti di riferimento della sinistra radicale internazionale. È professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology. Ponte alle Grazie ha pubblicato "Ultima fermata Gaza" (con Ilan Pappé, 2010), "Sistemi di potere" (2013), "I padroni dell'umanità" (2014), "Anarchia" (2015).
  André Vltchek è nato a Leningrado nel 1963 ed è cresciuto a Plzeň, in Cecoslovacchia, prima di trasferirsi a New York. Ha lavorato come reporter in zone di guerra di tutto il mondo. È autore di documentari sull’imperialismo occidentale,sul genocidio in Ruanda del 1994, sul massacro in Indonesia nel 1965 e sul campo profughi keniano di Dadaab. Attualmente vive e lavora in Asia e Africa.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - 1. L'eredità di sangue del colonialismo - 2. La cappa di silenzio sui crimini dell'Occidente - 3. I media e la propaganda - 4. Il blocco sovietico - 5. L'India e la Cina - 6. L'America latina - 7. Il Medio Oriente e la Primavera araba - 8. La speranza nei luoghi più devastati del mondo - 9. Il declino della potenza americana – Cronologia - Indice analitico - Crediti fotografici