Quale antifascismo? Storia di Giustizia e Libertà Stampa E-mail

Marco Bresciani

Quale antifascismo?
Storia di Giustizia e Libertà


Carocci Editore, pagg.308, € 27,00

 

bresciani antifascismo  IL LIBRO – Come combattere il fascismo? Come ripensare la politica nel vortice della crisi che sconvolse la società italiana ed europea degli anni Trenta? Come progettare un nuovo ordine post- fascista, a partire dalla cesura della Grande guerra e delle sue tragiche conseguenze? A queste e altre domande Giustizia e Libertà offrì risposte tanto originali quanto radicali nel panorama dell'antifascismo internazionale, intrecciando in forme innovative le tradizioni socialiste e liberali. Il gruppo, fondato da Carlo Rosselli in esilio a Parigi nel 1929 e scioltosi nel 1940, rivendicò diverse concezioni della nazione e dell'Europa e maturò una riflessione lucida sulle tirannie, senza rinunciare a molteplici (e talvolta contraddittorie) prospettive rivoluzionarie. Il volume propone la prima lettura complessiva della vicenda di Giustizia e Libertà e delle sue reti transnazionali nell'emigrazione e nella cospirazione. I percorsi e i dibattiti dei giellisti sono inquadrati nella storia politica e intellettuale del Novecento italiano ed europeo, seguendone le sotterranee e controverse eredità fino a oggi.

  DAL TESTO – "Era [...] convinzione di Rosselli che il vero terreno di scontro politico fosse l'Italia: occorreva evitare di delegare ad altri la responsabilità della disfatta del fascismo. Frutto della sua esperienza diretta tra il 1925 e il 1926, quando il regime aveva compiuto la prima svolta totalitaria, la cospirazione rispondeva all'esigenza di porre l'antagonismo tra fascismo e antifascismo sul terreno della lotta organizzata (eventualmente armata). Nel suo nucleo germinale, il progetto di GL si collegava a una tradizione politica ottocentesca che aveva stabilito un nesso organico tra rivoluzione e cospirazione e che era stata codificata dal rivoluzionario pisano Filippo Buonarroti. Nondimeno, rimandava alle teorie di Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto, secondo i quali la lotta politica era determinata dalla circolazione delle classi dirigenti o delle élite. Soprattutto riprendeva Georges Sorel, il principale pensatore francese del sindacalismo rivoluzionario, che aveva avuto una straordinaria ricezione in Italia, richiamando l'interesse di figure diverse tra loro, come Croce e Gramsci, Prezzolini e Gobetti. Nella sua visione della storia le "minoranze attive" (minorités agissantes) svolgevano una funzione fondamentale.
"La volontà di azione dei giellisti si tradusse in una fitta rete di contatti clandestini, nello scambio e diffusione di materiale di propaganda politica, nella trasmissione di libri messi al bando, nelle comunicazioni segrete con inchiostro simpatico, nell'organizzazione di manifestazioni di protesta plateali e di gesti esemplari. L'episodio più clamoroso fu il volo aereo di Giovanni Bassanesi e Gioacchino Dolci, i quali partirono dal Canton Ticino l'11 luglio 1930 e lanciarono volantini propagandistici su Milano. In queste tattiche di lotta affioravano sedimenti diversi e stratiticati: il retaggio sindacalista rivoluzionario, l'esperienza interventista e futurista, l'esempio dell'arditismo, il momento dannunziano (fiumano). Comune denominatore era l'anelito eroico, che costituiva la lunga eco della Grande guerra. Il giovane rivoluzionario torinese Fernando De Rosa, ad esempio, diceva di sentire profondamente «il cameratismo della trincea»."

  L'AUTORE – Marco Bresciani è ricercatore di Storia contemporanea. Formatosi all'Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, è stato borsista di prestigiosi istituti di ricerca in Italia e all'estero, tra i quali il Remarque Institute di New York, il Centre d'Études Sociologiques et Politiques Raymond Aron di Parigi e l'Università di Zagabria. I suoi interessi principali riguardano l'antifascismo e l'antitotalitarismo, il socialismo e il fascismo nella storia d'Italia e d'Europa nel Novecento. Per questo volume ha vinto il "Premio Giorgio Agosti" assegnato dall'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea.

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Un frammento d'Europa («Prigionia in Italia», «libertà in esilio» / Eroi civili, fratelli nemici / Una comunanza d'impronta / Imparare dal nemico) - 1. L'antifascismo come esperimento (Comprendere è combattere il fascismo / Foto di gruppo, tra Giolitti e Mussolini / Ibridazioni di liberalismo, democrazia e socialismo / La cospirazione delle tartarughe / L'ombra di Piero (ma non solo)) - 2. L'esilio come laboratorio (Il fascismo: «autobiografi a della nazione», o dell'Europa? / Crisi della democrazia e dello Stato (nazionale) / Politica di classe, mito della Rivoluzione, dittatura sovietica / Strategie "non-conformiste" di imitazione e competizione / Civiltà della crisi) - 3. Il tempo dell'azione? («Quale Italia?» / La "guerra civile europea" / La cospirazione alla luce del sole (torinese) / Diverse misure di tempo / La Spagna, un campo di battaglia internazionale) - 4. Il socialismo e le sue ombre (L'eredità di Rosselli: quale socialismo? / Nazioni, Europe, Imperi / Esplorare il mondo (da Regina Coeli) / Sulle orme di eretici e illuministi) - 5. Una vitalità postuma (e nascosta) (Dalla caduta di Parigi alla lotta partigiana / Tirannie e utopie, da una guerra all'altra / Una lezione etica e intellettuale) - Ringraziamenti - Indice dei nomi