Campo dei Fiori Stampa E-mail

Massimo Bucciantini

Campo dei Fiori
Storia di un monumento maledetto


Einaudi, pagg.XXIV-392, € 32,00

 

bucciantini campo  IL LIBRO – "Campo dei Fiori" è una biografia: la biografia di una statua. Ma è anche un libro sull'Italia, sulle tante debolezze del fronte laico e sulla ostinata chiusura a ogni idea di modernità presente nella Chiesa cattolica di allora. È l'avvincente ricostruzione di una lotta politica che ebbe numerosi protagonisti: il movimento studentesco romano, Francesco Crispi e la massoneria, Ettore Ferrari e Giovanni Bovio, papa Leone XIII e i gesuiti della «Civiltà Cattolica», Francesco De Sanctis, Antonio Labriola, Giuseppe Garibaldi. E anche un certo Armand Lévy, di professione rivoluzionario, ex comunardo, esule, ebreo e socialista, sconosciuto ai piú, ma che svolse un ruolo decisivo nella fase preparatoria del monumento.
  Si trattò di una vera e propria battaglia laica e anticlericale: una delle poche combattute nel nostro Paese e che è giusto non dimenticare. Non tanto per celebrarla quanto per conoscerla, anzi forse è meglio dire per decifrarla: attraverso la comprensione di uno scontro che fu violentissimo e dei tentativi compiuti per disinnescarlo, come delle alleanze e degli opportunismi che di volta in volta furono messi in campo per vincere la partita o per rinviarla per sempre.
  I cattolici piú intransigenti le cambiarono persino il nome. Dopo quanto accadde la mattina del 9 giugno 1889 chiamarono quella piazza non piú Campo dei Fiori ma Campo Maledetto. E nelle loro intenzioni sarebbe rimasta tale fino al giorno in cui al posto del "monumento infame" non sarebbe sorta una cappella di espiazione al Cuore Santissimo di Gesú. Questo libro è il racconto drammatico di un conflitto durato la bellezza di tredici anni, tanti ne occorsero per erigere quella statua. Un burrascoso affresco che trovò linfa vitale nelle passioni di studenti innamorati di Bruno e Mazzini, di Garibaldi e Oberdan, e decisi a mettere in pratica un disegno radicale che in breve tempo si trasformò in una seconda Porta Pia.
  Ma "Campo dei Fiori" è anche il capitolo di una storia piú grande, che tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento è scandita dalle battaglie per l'emancipazione femminile e il suffragio universale, per la cremazione e l'abolizione dell'insegnamento religioso nelle scuole e della pena di morte.
  Sono trascorsi 125 anni dall'inaugurazione della statua, e oltre quattro secoli da quando, all'alba di un giovedí di febbraio, a dorso di mulo, Giordano Bruno venne trasportato in quella piazza, e lí legato a un palo e bruciato vivo.

  DAL TESTO – "[...] spesso si è sostenuto che il rifiuto opposto da Mussolini all'abbattimento del monumento in Campo dei Fiori trovasse le sue ragioni in un improvviso riemergere di antiche pulsioni anticlericali. Come se il suo passato di agitatore socialista e mangiapreti, di direttore del giornale trentino l'«Avvnire del Lavoratore» - dove scriveva infuocate commemorazioni di Giordano Bruno e Charles Darwin e corsivi al vetriolo sotto la sigla V.E., ossia «Vero Eretico» -, fosse in lui qualcosa di atavico e in determinate situazioni tornasse violentemente in superficie.
  "Le cose non stanno proprio così. Ciò che oggi può far sorridere - il cavallo di Garibaldi al Gianicolo puntato sul Vaticano e la statua dell'eretico in Campo dei Fiori - allora erano faccende molto serie. Le parole di Vittorio Emanuele III sono, da questo punto vista, esemplari. Il Concordato non doveva trasformarsi in una resa dello Stato, con la conseguente riabilitazione del papa-re e la vittoria di un'interpretazione revisionistica - papalina e borbonica - delle vicende risorgimentali. Perciò, in questo frangente, anche la difesa di certi simboli acquistava un significato particolare. Ovviamente al re della statua in Campo dei Fiori non poteva importare di meno. Ma accettare la richiesta vaticana di una sua demolizione sarebbe stato un segno di cedimento e debolezza, sarebbe equivalso a una vittoria della «campagna neoguelfa» che la Curia romana aveva portato avanti massicciamente nei mesi successivi alla firma del Concordato."

  L'AUTORE – Massimo Bucciantini insegna Storia della scienza all¿Università di Siena. Per Einaudi ha pubblicato "Galileo e Keplero" («Biblioteca di cultura storica», 2003), "Lezione Primo Levi" («Fuori Collana», 2011), "Esperimento Auschwitz" (2011), "Il telescopio di Galileo" («PBE», 2012, con Michele Camerota e Franco Giudice) e "Campo dei Fiori" («Saggi», 2015). Collabora alla «Domenica» del «Sole 24 Ore». L'autore è contattabile all'indirizzo email: massimo.bucciantini(at)unisi.it.

  INDICE DELL'OPERA – Prologo - Campo dei Fiori - I. Napoli, 1865. Il falò nel Cortile del Salvatore (Le parole sono pietre - Una formidabile scrivania - Il Sillabo 'abbrugiato' - Napoli, covo di hegeliani e bruniani) - II. I ragazzi del '76. Giordano Bruno eroe del movimento studentesco romano (Ragazzi di provincia - La Passeggiata del Pincio - Andar per trattorie e caffè: la 'vera' università - Monsieur Armand Lévy - Profugo, ebreo, socialista) - III. Ma Bruno chi? (Sui muri di Roma - Lo studente e il professore - L'esempio di Michelet e di Nicotera - La costruzione di un mito) - IV. Una falsa partenza (A caccia di soldi - Francesco De Sanctis e il monumento - Quattro bozzetti, anche gratis - Un delitto quasi perfetto - L'ultimo atto di Adriano) - V. Punto e a capo (Il Comitato inesistente - Nel Pantheon dei martiri italiani - A Napoli: Giordano Bruno versus Tommaso d'Aquino - A Genova: Giordano Bruno versus Benedetto Labre - Roma: al Teatro Rossini) - VI. La lunga strada per Campo dei Fiori (Un leader studentesco - Antonio Labriola e Campo dei Fiori - Il manifesto per un nuovo progetto - Spiati e schedati - Una sfavillante vetrina pubblicitaria) - VII. Quale statua? («Irruente e cupo come Bruto» - Marcia indietro - Lo scontro sui medaglioni - Una nuova statua - Fare in fretta) - VIII. Prodromi di una battaglia (L'ora di Crispi - Tempo scaduto - Colpo di scena - Gli studenti romani e Ruggiero Bonghi) - IX. Ricordo di una battaglia (L'attacco - 26 febbraio 1888: al Collegio Romano - Le manifestazioni in Italia - Labriola al fianco degli studenti - Bruno e i tumulti di Pisa - 30 aprile e 11 maggio 1888: Bruno in Campidoglio - Elezioni amministrative e vittoria finale) - X. Di bronzo e di pietra (Fare una statua - Il medaglione segreto) - XI. Una giornata particolare («Vedere le feste a Giordano Bruno» - I timori della vigilia - Una folla immensa - Per Bruno-Garibaldi – Scoop) - XII. Campo dei Fiori, Campo Maledetto (Lo sfregio - I fatti di Livorno - Il Leone furioso - Guerra di carte) - XIII. Dopo la festa (An Infernal Demonstration - Place Maubert, à Paris - Il monumento a Mazzini - I vincitori perdenti) - XIV. Quattrocento anni dopo (1898: Giordano Bruno ed Émile Zola - Doppio Zero - Ultimi fuochi - La statua di Bruno e il cavallo di Garibaldi - La rivincita: Angelo Mercati e Agostino Gemelli - Il comunista e il monsignore - Purificazione della memoria e nuove battaglie laiche) – Note – Ringraziamenti - Elenco delle abbreviazioni - Bibliografia - Indice dei nomi