Ricostruire il partito comunista Stampa E-mail

Oliviero Diliberto - Vladimiro Giacchè - Fausto Sorini

Ricostruire il partito comunista
Appunti per una discussione


Edizioni Simple, pagg.288, € 15,00

 

diliberto ricostruire  IL LIBRO – Quali sono le prospettive del capitalismo e del socialismo nel XXI secolo, in un contesto mondiale segnato dalla più grande crisi strutturale del sistema capitalistico dopo il 1929? Quali le principali dinamiche del mondo multipolare, a vent'anni dalla fine dell'Urss? E quale il ruolo della Cina? Qual è la natura dell'Unione Europea? E quali le prospettive di un'altra Europa? Quali sono le caratteristiche attuali e le prospettive del capitalismo italiano? Quale la struttura di classe del nostro Paese? Perché è finito il PCI? Quale il bilancio ventennale della "rifondazione comunista"? Gli autori di questo volume affrontano in modo critico e aperto questi e molti altri temi. E sulla base si questa originale rilettura delle vicende politiche degli ultimi decenni argomentano la necessità e l'urgenza politica di ricostruire un forte Partito Comunista nel nostro Paese, definendo le caratteristiche che esso dovrà avere per porsi all'altezza delle sfide del XXI secolo.

  DAL TESTO – "Condizione necessaria, ancorché non sufficiente, di una strategia alternativa alla mondializzazione capitalistica è un recupero sia pure parziale di sovranità degli Stati nazionali, in primo luogo in campo economico, con la difesa (o il ripristino) e la qualificazione di un forte settore pubblico, sottoposto a linee di indirizzo e strumenti di controllo democratici - nelle concrete forme che questi potranno assumere in ogni paese - capace di orientare le scelte fondamentali del mercato interno e le relazioni col mercato mondiale.
  "Una strategia alternativa avanza quando, prima di tutto all'interno delle singole nazioni, si determinano equilibri sociali, politici, statuali più favorevoli alle classi popolari, con un potere politico non subalterno all'imperialismo.
  "In questo quadro, la difesa intransigente delle risorse nazionali e dei settori pubblici dell'economia assume un carattere di resistenza e di contro tendenza alla espansione e alla penetrazione imperialistica, anche quando ciò si manifesta da parte di governi e poteri statuali che esprimono in tutto o in parte gli interessi di borghesie nazionali e/o di élite politico-militari (si pensi a contesti peraltro assai differenti tra loro come la Siria o l'Iran).
  "La difesa della sovranità nazionale non può affermarsi nel quadro di una impossibile autarchia. Essa presuppone, al contrario, una fitta rete di relazioni tra Stati sovrani, con accordi tra settori e imprese pubbliche (o miste) dei rispettivi paesi, volti a costruire entità economiche integrate a livello sovranazionale, capaci di reggere l'urto e di esercitare un parziale elemento di contrappeso al predominio delle multinazionali private."

  GLI AUTORI – Oliviero Diliberto, nato a Cagliari nel 1956, è segretario nazionale del Pdci. Iscritto alla Fgci nella sua città natale sin dal 1974, ne è stato segretario federale dal 1978, per poi entrare nella segreteria provinciale del Pci nel 1982. Sin dalla nascita del Movimento prima e del Partito poi, fa parte del gruppo dirigente fondamentale di Rifondazione comunista: responsabile nazionale Stampa e propaganda, direttore di Liberazione, capogruppo alla Camera dei Deputati. Nel 1998 contribuisce alla nascita del Pdci. Diviene ministro della Giustizia, carica che ricopre sino al 2000, poi è eletto segretario nazionale del Partito. È ordinario di Istituzioni di diritto romano presso l'università di Roma "La Sapienza" ed è autore di numerose pubblicazioni di storia delle istituzioni giuridiche. Partecipa sin dal 1999 ai lavori dell'Osservatorio sulla Codificazione e sulla formazione del giurista nella Repubblica Popolare Cinese.
  Vladimiro Giacché, nato a La Spezia nel 1963, si è laureato e perfezionato in Filosofia alla Scuola Normale di Pisa. Lavora nel settore finanziario. È autore di volumi e saggi di argomento filosofico ed economico, fra i quali "Finalità e soggettività. Forme del finalismo nella Scienza della logica di Hegel" (CNR 1990), "La filosofia. Storia e testi" (con G. Tognini, La Nuova Italia, 1996) e "Storia del Mediocredito Centrale" (con P Peluffo, Laterza, 1997). Negli ultimi anni ha pubblicato "Escalation. Anatomia della guerra infinita" (con A. Burgio e M. Dinucci, DeriveApprodi, 2005), K. Marx, "Il capitalismo e la crisi. Scritti scelti" (DeriveApprodi, 2010) e "La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea" (DeriveApprodi, 2011). Suoi articoli sono stati pubblicati in volumi collettanei e ospitati su numerose riviste italiane e straniere. È editorialista del "Fatto Quotidiano" e vicepresidente dell'Associazione politico-culturale Marx XXI.
  Fausto Sorini, nato a Crema (CR) nel 1953, laureato in Filosofia, giornalista, militante del PCI dal 1974 fino al suo scioglimento. Dalla fine degli anni '70 è tra gli ideatori e animatori della cooperativa Editrice Aurora e della rivista Interstampa, attorno a cui si organizza una parte importante del dissenso interno di orientamento leninista e internazionalista che contrasta la mutazione genetica del Pci. Tra i giovani fondatori di Rifondazione comunista, è tra gli esponenti della sua sezione esteri e matura, nell'ultimo ventennio, uno stretto rapporto coi gruppi dirigenti dei maggiori partiti comunisti a livello mondiale. Tale rapporto si consolida con l'esperienza di Correspondances Internationales: la rivista e il centro studi internazionali con sede a Parigi – di cui è fondatore - che vede la partecipazione di alcune della maggiori personalità politiche e intellettuali comuniste in campo mondiale. Fin dai primi anni '90, è tra gli animatori de l'Ernesto, rivista e area-politico culturale, e oggi tra i fondatori dell'Associazione Marx XXI.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Capitolo primo. Capitalismo e socialismo nel XXI secolo – Premessa (1. Le basi oggettive della necessità del socialismo - 2. La crisi profonda dei paesi a capitalismo maturo - 3. Solo il socialismo è la risposta compiuta alla crisi - 4. Ricostruire il soggetto rivoluzionario) - Bilancio storico del socialismo sovietico (5. Per un approccio critico, ma non liquidatorio - 6. Un'alba di liberazione per l'intera umanità - 7. La conquista del potere politico per la transizione socialista - 8. Il peso dell'arretratezza russa e della sconfitta delle rivoluzioni in Occidente - 9. Il modello economico sovietico - 10. Il Partito comunista dell'Urss - 11. Contraddizioni e differenze nella società di transizione - 12. Il Pcus e la dialettica interna al Partito e alla società - 13. Scansioni nella storia sovietica - 14. Il modello sovietico e le democrazie popolari - 15. La rottura dell'unità del movimento comunista internazionale - 16. La perestrojka - 17. Le responsabilità soggettive del crollo) - Sviluppo delle forze produttive e socialismo (18. Il problema dello sviluppo delle forze produttive, base materiale per l'affermazione del socialismo - 19. Lenin e la transizione - 20. Il modello di sviluppo economico sovietico degli anni Trenta - 21. Piano, mercato ed economia mista - 22. Piano e mercato in Cina dopo il 1978 - 23. Il socialismo di fronte alla sfida del capitalismo sviluppato) - La transizione al socialismo come processo mondiale (24. Il rapporto piano-mercato nella riflessione dei partiti comunisti oggi - 25. Errata valutazione sul crollo del capitalismo - 26. Una lunga e complessa fase di acuti conflitti sociali e politici - 27. Chi guiderà le relazioni mondiali? - 28. Il nesso nazionale/internazionale - 29. Sovranità nazionale e integrazione sovranazionale - 30. Il ruolo delle grandi unità regionali autonome dalla Triade imperialistica - 31. Ruolo e potenzialità della Repubblica Popolare Cinese - 32. Le priorità politico-programmatiche) - Capitolo secondo. Un nuovo quadro mondiale in rapida evoluzione - La crisi economica (33. Fine di un lungo ciclo di accumulazione) - Anni Settanta e Ottanta: dalla crisi del capitalismo al collasso del socialismo sovietico (34. Cresce a dismisura la finanziarizzazione dell'economia capitalistica - 35. Ricorrenti crisi finanziarie dopo il 1971 - 36. Il dollaro, sganciato dall'oro, resta al centro del sistema monetario internazionale - 37. La crisi scaricata sui paesi del Terzo Mondo - 38. Crolla l'economia del sistema sovietico) - Dagli anni Novanta al 2007: il trionfo della bubble economy (39. Nascita dell'euro - 40. Crisi finanziarie ricorrenti negli anni Novanta - 41. Gli Stati Uniti continuano a consumare sempre più di quello che producono - 42. Una crisi da sovrapproduzione) - La terza Grande Crisi del capitalismo (43. L'eccesso di credito e di finanza è solo il sintomo della malattia, non la causa - 44. Credito e finanza cercano di contenere la caduta del saggio di profitto - 45. Nella crisi confluiscono due diversi processi - Gli scenari possibili dopo la fine della bubble époque - 46. Una rottura epocale - 47. Crescita minima, alta disoccupazione, eccesso di capacità produttiva - 48. Crescita della economie emergenti - 49. Drastica accentuazione degli squilibri economici, politici, valutari - 50. L'epicentro della crisi è collocato nel Paese più armato del mondo) - Il quadro politico globale (51. Competizione globale per l'egemonia - 52. Perché rinasce la spinta alla guerra - 53. Verso nuovi equilibri mondiali e continentali - 54. Nuovo imperialismo e solidarietà atlantica - 55. Si impongono nuovi poteri nazionali progressivi e forme negoziate di mondializzazione - 56. Il punto di partenza è sempre nazionale - 57. Nuove alleanze e convergenze tra paesi non allineati all'ordine mondiale imperialista - 58. Il pericolo di una reazione razzista e xenofoba nei paesi capitalistici dominanti) - Capitolo terzo. La strategia della "Grande NATO" - Sessant'anni dopo (59. Il principale strumento di dominazione politico-militare - 60. La terza fase - 61. Il controllo delle linee di rifornimento energetiche - 62. La mutazione genetica - 63. Obama riesuma lo scudo) - Guerra nei Balcani ed espansione a Est (64. Un nuovo concetto di sicurezza - 65. La modifica dell'art. 5: guerre anche fuori dai confini dell'Alleanza - 66. L'espansione ad Est) - Strategia aggressiva in ogni angolo del pianeta (67. Rilancio dell'opzione nucleare - 68. Forza di risposta e di pronto intervento - 69. La Nato in Afghanistan - 70. Dietro l'attacco georgiano all'Ossezia del sud - 71. Sostegno a Israele - 72. Intervento nell'Oceano Indiano) - Il coinvolgimento dell'Italia (73. Italia e «nuovo modello di difesa» - 74. Sigonella) - Crisi economica e riarmo (75. Una crescente spesa militare - 76. Economia e "sicurezza") - Capitolo quarto. L'Europa - La costruzione europea prima del 1989 (77. Sotto l'ala degli Usa - 78. Il Pci e la critica della costruzione europea - 79. Anni Settanta. Cee e Usa tra autonomia e rivalità - 80. Il compromesso socialdemocratico e la svolta europeista del Pci) - Dopo il 1989: nulla è come prima (81. La svolta prodotta dalla fine dell'Urss - 82. Il ruolo politico delle multinazionali nella costruzione europea - 83. Le divisioni interne alla borghesia europea - 84. Multinazionali europeiste e piccola impresa "nazionalista" - 85. Stati europeisti e antieuropeisti - 86. Il rapporto tra borghesia europeista e popolo - 87. Crisi del compromesso socialdemocratico dopo il 1989 - 88. Progressiva perdita dei diritti sociali e civili) - L'allargamento della Ue, dominio e dipendenze (89. L'annessione dell'Est all'Unione europea - 90. Il processo di annessione: una terapia lacrime e sangue - 91. L'adesione alla Nato come passaporto per l'ingresso nella Ue - 92. Accelerazione istituzionale dell'integrazione - 93. Un'area contesa tra Germania e Usa - 94. Le neoborghesie dei paesi ex socialisti - 95. La crisi economica nei paesi ex socialisti inglobati nella Ue) - Il rapporto Usa-Ue (96. Europa americana o Europa franco-tedesca? - 97. II nucleo duro della Ue e gli Usa - 98. Come muta il rapporto Usa-Ue con la presidenza Obama) - L'Unione europea nella crisi (99. Asimmetrie crescenti tra le economie dell'euro - 100. La contraddizione della Ue: unione monetaria senza politica economica integrata - 101. I tre "vizi capitali" dell'Unione europea - 102. Un Trattato contro i lavoratori - 103. L'attacco al Welfare da Maastricht alla Grande Crisi attuale - 104. Il futuro incerto dell'Unione europea - 105. I comunisti e la UE, per un'altra Europa) - Capitolo quinto. L'Italia - Il capitalismo italiano nella fase della competizione imperialistica globale (106. Caratteri del capitalismo italiano - 107. Dopo il 1990: 20 anni di "pensiero unico" e di declino economico - 108. Privatizzazioni e fine dell'economia mista - 109. Fine della grande industria in Italia - 110. Il nanismo industriale cresce – 111. L'ingresso nell'euro e la fine delle svalutazioni competitive - 112. Un gigantesco spostamento di reddito dai salari ai profitti - 113. Un'evasione fiscale colossale - 114. L'economia italiana perde terreno, mentre aumentano le rendite - 115. La Grande Crisi: i numeri del disastro - 116. E adesso? La ripresa che non c'è - 117. Invertire la rotta) - La questione meridionale oggi (118. Una questione nazionale - 119. Un modello di sviluppo fondato sulle esportazioni - 120. Una drastica regressione economico-sociale - 121. Il fallimento del "piccolo è bello" - 122. L'"economia dello scantinato" - 123. Nord-Sud, un rapporto di tipo coloniale) - La struttura di classe in Italia (124. Per una definizione del concetto di classe - 125. Il lavoro dipendente - 126. I lavoratori dell'industria manifatturiera - 127. "Nano-capitalismo" - 128. Precarizzazione dei rapporti di lavoro - 129. I lavoratori immigrati - 130. Le basi oggettive di una ricomposizione unitaria della classe lavoratrice - 131. Il lavoro autonomo - 132. Un blocco sociale regressivo) - La questione sindacale (133. Grave arretramento delle condizioni dei lavoratori - 134. Sindacato, ideologia e politica: in che senso "autonomo"? - 135. Lotta economica e lotta politica - 136. Sindacalismo unitario di classe) - L'Italia politica, dopo il 1989 (137. Storia nazionale e storia mondiale - 138. Lo smantellamento della Costituzione repubblicana - 139. Tanti modi di attaccare la Costituzione - 140. Azzeramento dell'antifascismo - 141. La nuova ideologia costituzionale - 142. Il maggioritario contraddice la logica della Costituzione - 143. Le "riforme costituzionali" - 144. Attacco al sistema elettorale proporzionale - 145. Bipolarismo e bipartitismo - 146. Presidenzialismo - 147. Attacco al ruolo costituzionale dell'intervento pubblico - 148. Il federalismo - 149. I partiti politici in Italia dopo il 1989-91 - 150. La Lega - 151. Il "berlusconismo" - 152. La collocazione di classe di Forza Italia - 153. Dal Pds al Partito Democratico - 154. Fuori dai confini della sinistra) - Il programma è la Costituzione (155. Alcune priorità generali - 156. Sapere è potere - 157. Ripudio della guerra) - Capitolo sesto. Perché un partito comunista, quale partito comunista - Rifondazione vent'anni dopo (158. Insuccesso del progetto originario - 159. Riprendere la riflessione sulla storia del Pci) - Cenni sulla storia del Pci (160. La via italiana al socialismo - 161. Sezioni territoriali e cellule nei luoghi di lavoro - 162. Partito laico o ideologico?) - Crisi e autodissoluzione del Pci: tenere aperta la riflessione storica (163. La segreteria di Berlinguer - 164. Compromesso storico e unità nazionale - 165. Eurocomunismo e socialdemocrazia - 166. L'ombrello della Nato - 167. L'esaurimento della spinta propulsiva - 168. Ripresa di una linea di lotta - 169. La "questione morale" - 170. La discussione degli ultimi anni - 171. La morte di Berlinguer) - La Bolognina (172. Un metro di ghiaccio non si forma in una sola notte di gelo - 173. Diverse interpretazioni - 174. De-ideologizzazione e de-proletarizzazione - 175. L'influenza del contesto internazionale) - Nasce Rifondazione: un partito comunista o una federazione eclettica di componenti eterogenee? (176. Rifondazione nasce come esperienza residuale - 177. Una previsione lungimirante - 178. Tenere in vita una presenza politica comunista organizzata - 179. Assenza di un progetto e di una cultura politica condivisi - 180. Trionfo dell'eclettismo - 181. Non ripetere gli stessi errori) - Autonomia comunista e unità della sinistra (182. Tre scenari possibili sulle prospettive della sinistra italiana - 183. Tenere aperto il processo di ricostruzione del Partito comunista - 184. Non è questione di breve periodo - 185. Il momento per fare i primi passi è ora - 186. Le alleanze - 187. La questione del governo - 188. La tattica elettorale - 189. Unità d'azione di tutte le forze a sinistra del Pd) - Perché un partito comunista e non una generica forza di sinistra anticapitalistica? Quattro riferimenti fondamentali (190. Autonomia comunista volta alla ricostruzione del partito - 191. Il riferimento al leninismo - 192. Quattro caratteristiche fondamentali - 193. Spontaneità e coscienza - 194. Il partito, le sue finalità, la dimensione storica e internazionale della lotta per il socialismo e il comunismo - 195. Difficoltà del definirsi comunisti oggi, in questa parte del mondo - 196. Un contesto internazionale che va verso grandi sconvolgimenti - 197. Non è un pranzo di gala - 198. Quando si dice "centralismo democratico") - Quale partito comunista nell'Italia di oggi? (199. Tre ipotesi presenti nella discussione - 200. Una rifondazione della rifondazione? - 201. Ricostruire il Pci? - 202. Prima di tutto ricostruire un'avanguardia - 203. Un partito di quadri e di militanti con influenza di massa - 204. Una tattica elettorale di coalizione - 205. Dentro un processo unitario a sinistra) - Partito di quadri e di militanti, con una influenza di massa (206. Quattro condizioni essenziali) - Presupposti teorici e precedenti storici (207. Attualizzazione e innovazione - 208. Una ricca elaborazione ed esperienza storica - 209. Presenza organizzata nei luoghi di lavoro - 210. Sezioni e cellule - 211. Il deperimento delle cellule allenta i legami col mondo del lavoro) - Problemi di oggi (212. Non vi sono modelli astratti - 213. Radicamento nei luoghi di lavoro e di studio - 214. La dimensione territoriale - 215. L'organizzazione degli immigrati - 216. Mutamento nei metodi e nello stile di lavoro) - Radicamento sociale e organizzazione (217. Organizzarsi nei luoghi del conflitto sociale - 218. Peculiarità delle realtà metropolitane - 219. Come valorizzare veramente il ruolo di direzione delle compagne - 220. Nuove forme di comunicazione - 221. La formazione teorica e culturale - 222. Come combattere il carrierismo) - La nostra identità (223. Le Tesi di Lione - 224. Marxismo e leninismo: un pensiero scientifico anti-dogmatico e in continuo sviluppo - 225. Dalla I alla II Internazionale - 226. Perché è significativa anche oggi la discriminante rispetto a Lenin - 227. Il contributo di Gramsci e di Togliatti - 228. Centralità della questione del potere politico - 229. Nuove problematiche e sviluppo della teoria) - Capitolo settimo. Comunisti e rivoluzionari in Europa e nel mondo: il nostro internazionalismo - Contribuire alla ricostruzione del movimento comunista e rivoluzionario del XXI secolo (230. Il movimento comunista come entità internazionale) - Dopo il crollo dell'Urss (231. Una crisi che viene da lontano - 232. Primi tentativi di riorganizzazione - 233. Gli incontri dei partiti comunisti europei - 234. La fine dell'Urss non è la fine del movimento comunista) - Movimento comunista: una nozione superata? (235. Un centinaio di partiti al mondo - 236. Smentita la tesi del declino irreversibile - 237. La formazione del Gue - 238. Perchè si interrompono gli incontri dei partiti comunisti europei - 239. Primi incontri annuali su scala mondiale - 240. Una nuova dinamica si è avviata - 241. Perchè nasce il Partito della Sinistra Europea Comunisti in Europa - 242. Non regge la tesi del declino inesorabile dei partiti comunisti in Europa - 243. La nozione generica di "sinistra alternativa") - In conclusione - Bibliografia