Storia dell’IRI Stampa E-mail

a cura di Valerio Castronovo

Storia dell’IRI
1. Dalle origini al dopoguerra

Laterza, pagg.616, Euro 35,00

 

castronovo_iri  IL LIBRO – L'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) nasce nel 1933, per volere di Mussolini e su progetto di Alberto Beneduce, con l'intento di evitare il fallimento delle principali banche e imprese italiane e con esso il crollo dell'economia, già provata dalla crisi mondiale esplosa nel 1929. Dal dopoguerra l'Istituto è protagonista prima della ricostruzione e poi del miracolo economico. Dopo le difficoltà emerse negli anni '70 e il programma di ristrutturazione e rilancio degli anni '80, l'IRI conclude la sua attività nel 2002 dopo le operazioni di privatizzazione che contribuiscono in misura significativa al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica e all'adesione italiana all'euro.
  In questo primo volume viene preso in esame il suo primo e complesso quindicennio, dal pieno della grande depressione ai drammatici frangenti fra la tragedia della guerra e l'ardua opera di ricostruzione post-bellica. L'interrogativo da cui muove la narrazione è «se, durante gli anni Trenta, il nostro sistema economico abbia conosciuto un effettivo mutamento di scenario e di prospettiva, oppure se già recasse ben stampato nella sua fisionomia il marchio di una crescente presenza dello Stato nei suoi gangli. A giudicare da quanto emerge da questa analisi, l'avvento dell'IRI nel 1933 ebbe una duplice valenza all'insegna tanto della continuità che della discontinuità. Da un lato, fu il risultato di una tendenza costante, ossia l'incidenza che avevano seguitato ad avere, sia pur con le debite varianti, dalla seconda metà dell'Ottocento agli anni Venti, determinati fattori di ordine politico sulla tipologia e le direttrici di marcia dell'economia italiana; dall'altro, si trattò, senza dubbio, di uno stacco, di una cesura, sul piano operativo rispetto ai tradizionali strumenti dell'intervento pubblico. In pratica, anche nel caso dell'IRI e dei suoi sviluppi, svolsero un ruolo fondamentale calcoli e obiettivi di politica interna ed estera; quel che invece ebbe a cambiare fu l'adozione, per suo tramite, di modalità e procedure assolutamente inedite nella realizzazione, sul versante economico, dei propositi concepiti e posti in essere a livello politico».

  DAL TESTO – “[…] l’Italia era seconda all’Unione Sovietica per il ruolo acquisito dallo Stato nella proprietà e nella gestione dell'economia. Inoltre, questa vasta presenza dello Stato nella sfera economica s'era intrecciata con l'ordinamento politico totalitario del regime fascista, Niente di paragonabile, insomma, con quanto stava avvenendo in altri paesi (come la Gran Bretagna, la Francia, il Belgio), dove si erano affermate forme più o meno dirette di economia controllata e di capitalismo organizzato, ma pur sempre nell'ambito di istituzioni democratiche e di un sistema politico pluralista.
  “Tantomeno la «terza via», tra capitalismo e socialismo, che il governo fascista affermava di aver intrapreso era avvicinabile all'esperienza del New Deal dell'America di Roosevelt. Se non altro, in quanto l'indirizzo intrapreso negli Stati Uniti si basava su un confronto di orientamenti e di programmi sia fra i due principali schieramenti politici sia fra il governo federale e le amministrazioni locali. Del resto, a forzare certe analogie con il New Deal era l'opera di propaganda abilmente orchestrata dal Regime: analoga (come osserva nel suo saggio Gian Luca Podestà) al modo in cui veniva millantata la primogenitura dell'interventismo pubblico fascista rispetto al keynesismo quale terapia contro la crisi mondiale. Ciò che andava destando, pertanto, l'attenzione di numerosi osservatori stranieri e non solo di alcuni estimatori politici di Mussolini.”

  IL CURATORE – Valerio Castronovo, già ordinario di Storia contemporanea all'Università di Torino, è direttore della rivista di scienze e storia "Prometeo". Tra le sue più recenti pubblicazioni, Le ombre lunghe del '900. Perché la Storia non è finita (Milano 2010). Per i nostri tipi: Storia dell'economia mondiale (sei volumi, a cura di, 1996-2002); Un passato che ritorna. L'Europa e la sfida dell'Asia (2006); Piazze e caserme. I dilemmi dell'America Latina dal Novecento a oggi (2007); Cento anni di imprese. Storia di Confindustria 1910-2010 (20102); Il capitalismo ibrido. Saggio sul mondo multipolare (2011).

  INDICE DELL’OPERA - Presentazione dell’opera - Un profilo d’insieme, di Valerio Castronovo (1. Le matrici politiche dell’intervento pubblico - 2. Gli orientamenti personali di Mussolini - 3. Le effimere misure di contrasto alla Grande crisi - 4. Il taglio del cordone ombelicale fra banche e imprese - 5. Il compito originario dell’IRI - 6. I moventi della conversione dell’IRI a ente permanente - 7. Il ruolo di primo piano di Beneduce - 8. I piani del Regime e le mire dei gruppi privati - 9. In mezzo al guado fra Stato e mercato - 10. Fra prove di forza e soluzioni di compromesso - 11. Una fucina di competenze di prim’ordine - 12. Le vicissitudini del periodo bellico - 13. Le incognite sul destino dell’IRI - 14. Come l’IRI giunse a sopravvivere - 15. I propositi dello «stato maggiore» dell’Istituto - 16. Il sigillo politico decisivo di De Gasperi e Vanoni) - 1. Stato e mercato, i precedenti: dall’interventismo ai salvataggi degli anni Venti, di Anna Maria Falchero (1. Guerra e dopoguerra - 2. Le «scalate alle banche» e il crollo della Banca Italiana di Sconto - 3. La crisi del Banco di Roma: cronaca di un salvataggio annunciato) - 2. Crisi del «grande capitale» e crisi dell’economia italiana da «quota ’90» ai primi anni Trenta, di Anna Maria Falchero (1. Vasi di ferro e vasetti di coccio: il variegato universo bancario italiano tra due crisi e la legge bancaria del 1926 - 2. L’industria italiana a «quota ’90» e l’Istituto di liquidazioni - 3. Con un occhio di riguardo: lo Stato fascista e il dissesto delle banche cattoliche - 4. Il grano e il loglio: vecchie e nuove «scatole finanziarie» delle banche miste) - 3. Da ente transitorio a ente permanente, di Leandra D’Antone (1. Il fatto: una radicale riforma finanziaria - 2. La prima tappa dell’azione dell’IRI: il risanamento bancario - 3. La Sezione finanziamenti: Sip e Stet - 4. Risanare e vendere, non svendere - 5. Il «comando unico» del credito - 6. Finmare: il comando dinamico - 7. L’Istituto e l’autarchia: ambizioni controcorrente) - 4. L’architettura di Beneduce e Menichella, di Leandra D’Antone (1. La «straordinarietà» dell’IRI - 2. Mezzogiorno, ma «in prospettiva»: Giordani presidente - 3. Il ritorno dei capitali esteri, l’IRI e la Banca d’Italia) - 5. Le strategie industriali: elettricità e telecomunicazioni, di Adriana Castagnoli (1. L’industria elettrica e telefonica italiana nell’ambito internazionale - 2. Il riordino dell’assetto telefonico e di quello elettrico - 3. L’IRI e i rapporti con l’industria privata - 4. La politica di modernizzazione nel dopoguerra - 5. Le iniziative dell’Itt e la posizione della Stet - 6. Considerazioni conclusive) - 6. I trasporti marittimi, la siderurgia, di Marco Doria (I. L’IRI e la marina mercantile. Tra esercizio di un servizio pubblico e gestione d’impresa - 1. Premessa - 2. La marina mercantile italiana di linea dall’inizio del Novecento alla crisi degli anni Trenta: imprese, banche, Stato - 3. L’IRI, la Finmare e la riorganizzazione dei servizi marittimi di linea - 4. La guerra e l’«anno zero» della marina mercantile italiana - 5. Le scelte strategiche e la ricostruzione della flotta - II. L’IRI e la siderurgia dagli anni Trenta alla ricostruzione post-bellica. Politiche industriali ed economia nazionale - 1. Le «tare d’origine» della siderurgia italiana, il suo decollo, le imprese - 2. La crisi e i suoi effetti. Banca mista e intervento pubblico, 1930-33 - 3. L’azione dell’IRI in campo siderurgico negli anni Trenta. Il contesto - 4. I gruppi dirigenti della siderurgia pubblica - 5. La definizione di una strategia. Dall’emergenza alla prospettiva, 1934-35 - 6. Il mutamento degli scenari e il consolidamento, 1935-36 - 7. La Finsider, il piano autarchico per la siderurgia, la costruzione dello stabilimento di Cornigliano, 1937-39 - 8. Le imprese siderurgiche dell’IRI negli anni Trenta - 9. La guerra. La paralisi della produzione, la distruzione degli impianti, 1940-45 - 10. Gli anni della ricostruzione. Dalla gestione dell’emergenza al piano Finsider, 1945-48) - 7. Nell’economia fascista: autarchia, colonie, riarmo, di Gian Luca Podestà (1. Il piano regolatore della nuova economia italiana - 2. La guerra d’Etiopia e il nuovo ruolo dell’IRI - 3. L’IRI ente permanente e il ruolo strategico nella valorizzazione economica dell’Africa orientale italiana - 4. Le aziende IRI e l’autarchia) - 8. Nella guerra, di Gian Luca Podestà (1. L’IRI e la preparazione bellica - 2. L’IRI dal 10 giugno 1940 all’8 settembre 1943 - 3. L’IRI nella Repubblica Sociale Italiana) - 9. Dalla fine del fascismo allo statuto del 1948, di Gianpiero Fumi (1. La separazione dell’Istituto in due tronconi dopo l’8 settembre - 2. Le autorità alleate e l’IRI sotto la gestione Piccardi - 3. La siderurgia dell’Italia centrale tra requisizioni tedesche e piani anglo-americani - 4. Le due amministrazioni dopo la Liberazione - 5. Gli effetti della guerra sui bilanci e sul patrimonio dell’ente - 6. Il dibattito sul destino dell’IRI - 7. La presidenza Paratore: dalle nuove regole all’apertura della crisi - 8. La gestione commissariale di Imbriani Longo. I problemi dell’industria meccanica e il nuovo statuto del 1948 - 9. L’IRI nella ricostruzione) - Gli Autori - Indice dei nomi - Indice degli istituti bancari, delle società e degli enti