Nuova Storia Contemporanea n.3/2015 Stampa E-mail

Nuova Storia Contemporanea
n.3 maggio/giugno 2015


Casa Editrice Le Lettere, pagg.168, € 11,50

 

nsc03 2015  - Marco Patriarca, L'«utopia» di Woodrow Wilson tra luci e ombre
Gli europei sono ancora oggi dimentichi degli immensi sforzi profusi dal presidente Woodrow Wilson per vincere la resistenza del Congresso americano a entrare nella Prima Guerra Mondiale nel 1917. In questo modo Wilson fu il presidente americano che legò gli Usa al destino dell'Europa. Tra il 1917 e il 1920 nessuno venne salutato in Europa come l'eroe democratico della guerra, e allo stesso tempo così aspramente criticato, durante e dopo il trattato di pace, come il presidente Wilson. I suoi errori sono stati molto inferiori a quelli dei suoi alleati e avversari seduti a Versailles e la sua "utopia" intellettuale è indispensabile per comprendere certi aspetti della politica estera americana che ancora oggi continuano a sfuggire alla comprensione del resto del mondo.

  - Mario Margiocco, Il disastro americano
Gli Stati Uniti divennero il centro del potere finanziario mondiale in un tempo molto breve a partire da agosto 1914, quando la Grande Guerra cominciò a devastare l'Europa. Da quel momento il ruolo finanziario degli Stati Uniti crebbe fino a diventare fondamentale tra la fine Seconda Guerra Mondiale e il crollo del sistema di cambi fissi di Bretton Woods all'inizio degli anni Settanta. Ma il crescente debito estero degli Stati Uniti, e ancora di più la finanziaria crisi del 2007-2009, gettano un'ombra sulla leadership finanziaria americana, mentre altri mercati sono in crescita, soprattutto in Asia. Una vera riforma finanziaria in grado di evitare un ritorno degli eccessi degli ultimi dieci anni è ancora mancante.

  - Claudio Siniscalchi, «Il Fascismo è una civiltà». Luigi Chiarini: un intellettuale tra politica, letteratura e (soprattutto) cinematografia
Luigi Chiarini (1900-1975) fu uno dei protagonisti principali della cinematografia fascista. Fu un giornalista, teorico del cinema, regista, e creò la più importante istituzione cinematografica professionale del tempo fascista, il romano Centro Sperimentale di Cinematografia. Chiarini dovrebbe essere considerato un "propagandista" del regime fascista - originale, competente, aggressivo – fino al crollo del 1943.

  - Marco Cuzzi, Il Centro internazionale di studi sul fascismo di Losanna
Il Centro Internazionale di Studi sul Fascismo a Losanna, presieduto dal professore universitario svizzero-olandese, Hermann J. De Vries de Heekelingen, rappresenta il primo grande tentativo intrapreso da Mussolini a creare un'organizzazione internazionale volta a diffondere il programma del Regime fascista in Europa e nel mondo. Fondato nel 1927 e sciolto dal Regime nel 1930, il Centro è stato il primo esempio di un'organizzazione transnazionale fascista che gettò le fondamenta della stagione universalista e internazionalista del Regime di Mussolini.

  - Giovanni Spadolini, Confessioni di uno storico
Giovanni Spadolini è stato uno dei più grandi storici dell'Italia contemporanea, uno studioso che ha studiato il Risorgimento italiano in dettaglio, i rapporti tra lo Stato e la Chiesa, i cattolici e le "opposizioni" laiche e la cosiddetta "Italia delle minoranze". Le sue ricerche sono caratterizzate da una continuità tematica e metodologica nel nome di una passione civile.

  - Gian Biagio Furiozzi, Giovanni Preziosi e la campagna contro il "cumulismo"
Giovanni Preziosi, giornalista e importante esponente fascista, amico personale di Mussolini e Hitler, sulle pagine della sua rivista «La Vita Italiana» attaccò aspramente, oltre al comunismo, al giudaismo e alla massoneria, anche l'usanza di cumulare le cariche da parte dei membri del PNF. Ma, nonostante il sostegno di molto altri giornali italiani, incluso «Il Popolo d'Italia», i risultati di tale campagna furono modesti.

  - Mariano Gabriele, Il mito della vittoria
Molti italiani vissero nella speranza di una conclusione positiva della Seconda guerra mondiale, nonostante le molte sconfitte. Questa illusione è stata diffusa più tra i combattenti che tra la popolazione civile a casa, ed è stato il risultato della propaganda fascista e del tradizionale sostegno verso il Paese impegnato nel conflitto. Il saggio analizza l'evoluzione di questa illusione fino alla consapevolezza della sconfitta inevitabile.

  - Vito De Luca, Alle origini di «Democrazia nazionale». Raffaele Delfino e la scissione del MSI nelle carte della Questura di Pescara
La ricerca, effettuata presso l'Archivio di Stato di Pescara, sui documenti della locale stazione di polizia relativi all'attività di vigilanza politica sia sul MSI sia sul suo più importante esponente abruzzese degli anni '70, Raffaele Delfino, mostra che la breve esperienza di Democrazia Nazionale (1976-1979) non fu il risultato di una politica ispirata dalla DC, ma la conclusione di un percorso politico originale seguito principalmente da Delfino.

  - Carlo De Risio, Non volemmo prendere Malta
Per la propaganda fascista, Malta era una sorta di prigione per l'Italia mediterranea. Quando scoppiò la Seconda guerra mondiale, tutti si aspettavano una occupazione italiana dell'isola. Ma il futuro di Malta e del Mediterraneo centro-orientale dipendeva dai rapporti di forza nella guerra sul mare. Il momento della verità giunse con la battaglia di Punta Stilo.

  - Paolo Simoncelli, Mario Sironi: censure, pavidità e selezione della memoria
La censura ideologica non riguarda solo la libertà letteraria, ma anche quella artistica. Michelangelo è il caso più noto, ma non l'unico. Un altro caso recente è stato Mario Sironi (1885-1961). Il suo capolavoro, l'affresco "L'Italia tra le scienze e le arti", che fu dipinto presso l'Aula Magna dell'Università "La Sapienza" di Roma nel 1935, è stato censurato dopo la Seconda guerra mondiale. Oggi il Consiglio amministrativo della "Sapienza" vorrebbe ripristinare l'affresco. La versione originale o quella sfigurata e censurata? Ci saranno conseguenze legali.