La grande sociologia di fronte alla Grande guerra Stampa E-mail

a cura di Costantino Cipolla e Alberto Ardissone

La grande sociologia di fronte alla Grande guerra

Edizioni Franco Angeli, pagg.400, € 42,00

 

cipolla sociologia  IL LIBRO – Sono trascorsi più di cento anni da quella che sarebbe rimasta nella storia come la Grande Guerra.
  La sua memoria, morti tutti i suoi protagonisti, vive nelle menti e nelle penne degli studiosi che ce la rappresentano per un ricordo che non è mai uguale a se stesso e che assume nel tempo sempre nuove prospettive. In questo volume si propone in modo corale e pluralistico una lettura che tenta di comprendere come i sociologi dell'epoca, o coevi rispetto a questo evento epocale durato cinque anni nel cuore del mondo "civile" di allora, affrontarono il tema, lo capirono, ne resero conto nelle loro prassi e nelle loro riflessioni.
  Il quadro che emerge nel suo complesso, dalla lettura dei vari capitoli, dall'Introduzione alla Sintesi finale, è quello di una sociologia di inizio Novecento che, seppure seppe esprimere qualche singola interessante intuizione, si presenta ai nostri occhi tutto sommato ancora molto giovane, dispersa, assai differenziata su base territoriale-nazionale (che diviene una variabile esplicativa fondamentale nella predizione delle posizioni dei sociologi coevi), persino con accenni dichiaratamente guerrafondai e nazionalisti, ed infine, e forse soprattutto, incapace di una lettura concettuale profonda ed articolata, che non le consentì, ad esempio, di spendersi nell'analisi delle cause che portarono all'"inutile strage".
  Il presente lavoro si inserisce nel contesto di una ben più ampia ricerca (supportata dalla CRI, in particolare dal Comitato Provinciale di Bologna, dall'Università di Bologna, in particolare dal Dipartimento di Sociologia e di Diritto dell'Economia) protesa a studiare la Grande Guerra proprio dal lato delle vittime, la cui tipologia è assai più ampia di quanto si possa immaginare.

  DAL TESTO – "Un altro autore "neutrale" è certamente Pareto (di origini italiane, ma nato a Parigi nel 1848, poi rientrato in Italia, infine trasferitosi in Svizzera, stato da cui "visse" la Grande Guerra), il quale osservò in maniera distaccata come tutti i contendenti invocassero a proprio vantaggio termini quali "giustizia", "diritto" e "libertà", notando come, tuttavia, nessuno poi si peritasse di chiarirne i significati. La sua neutralità si evince nel criticare equidistantemente sia gli Imperi Centrali, biasimando soprattutto l'orgoglio e la superbia della Germania, ma anche le potenze occidentali, da lui ribattezzate plutocrazie (a quest'ultime per inciso addebitò la responsabilità di aver favorito, pur senza intento deliberato ma per la loro natura ed essenza, le premesse della Grande Guerra), imputando agli uni e alle altre la leggerezza nel giudicare le reali forze in campo nonché l'incapacità di comprendere che il conflitto non sarebbe stato rapido ed indolore. La sua maggiore preoccupazione fu quella di dover constatare, come esito della guerra, un crescente e generale stato di disordine, diagnosticando le imminenti oscillazioni socio-politiche conseguenti allo sgretolamento dello stato borghese e del suo potere, dovuto ad una sorta di pusillanimità delle fasce abbienti di fronte ad una maggior vigoria e determinazione della "parte popolare" [...]."

  L'AUTORE – Costantino Cipolla, ordinario di Sociologia generale presso l'Università degli Studi di Bologna, è autore e curatore di circa 150 volumi di taglio scientifico. Tra le sue opere si segnalano, per i tipi delle Edizioni Franco Angeli: "Epistemologia della tolleranza" (1997, 5 voll., 3.218 pp.); "Dal Mincio al Volturno. I due anni che fecero l'Italia" (2012); "Perché non possiamo non essere eclettici. Il sapere sociale nella web society" (2013); "Oltre il "peccato originale" della selezione naturale. Alcune proposte teoriche nella società digitale" (2014); "Dalla relazione alla connessione nella web society" (2015). Si ricorda anche (con R. Cipriani, M. Colasanto, L. d'Alessandro) "Achille Ardigò e la sociologia" (2010). Si veda il sito www.unibo.it/docenti/costantino.cipolla.
  Alberto Ardissone è professore a contratto di Sociologia generale presso l'Università di Bologna – Campus di Forlì e collabora a diverse ricerche coordinate dal prof. Costantino Cipolla. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: (2015) "La rivoluzione digitale in sanità: verso lo sviluppo della medicalizzazione o dell'autocura?", "Salute e Società", 14 (2), pp. 179-190; (2011) "The reform of the medical profession in Italy. An overview through the reforms of the Italian health care system", Lambert Academic Publishing. Per le Edizioni Franco Angeli si segnala (a cura di, con Maturo A.) (2013), "Disuguaglianze sociali e vissuto dei malati oncologici".

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione generale, di Costantino Cipolla e Alberto Ardissone - I limiti intrinseci in ogni "grandezza". L'interpretazione di Weber, di Costantino Cipolla - La prospettiva austro-ungarica, di Raimondo Strassoldo - Thorstein Veblen di fronte alla Grande Guerra, di Alberto Ardissone - L'interpretazione dei marxisti, di Fabrizio Battistelli - Émile Durkheim e la Grande Guerra, di Nico Bortoletto - L'interpretazione della "Rivista Italiana di Sociologia", di Alessandro Fabbri - La Grande Guerra o l'apocalisse della modernità, di Maria Caterina Federici - L'anno limite: Michels fra il mondo di ieri e il mondo di oggi, di Raffaele Federici - L'interpretazione di Leonard Trelawny Hobhouse, di Alessandra Sannella - Le reazioni americane alla Grande Guerra. Il contributo di George Herbert Mead nell'ambito accademico e culturale, di Rosemary Serra - La guerra come laboratorio. L'interpretazione di Vilfredo Pareto, di Donatella Simon - L'interpretazione della prospettiva russa, di Tatiana Yugay e Gianmarco Cifaldi - Prospettiva di sintesi, di Maria Luisa Maniscalco - Addendum. Eventi salienti prima e dopo la Grande Guerra: una cronaca sociale (1913-1920), di Barbara Baccarini - Indice dei nomi - Notizie sugli autori