Le cacce reali nell'Europa dei principi Stampa E-mail

a cura di Andrea Merlotti

Le cacce reali nell'Europa dei principi

Casa editrice Leo S. Olschki, pagg.XII-352, € 34,00

 

merlotti cacce  IL LIBRO – Le cacce reali sono una tipologia particolare di caccia, regolata da cerimoniali intrinsecamente legati alla società di corte d'antico regime. In un lungo arco di storia, dall'alto Medioevo al Novecento, le cacce reali hanno rappresentato, infatti, una messa in scena del potere monarchico e dei rituali a questi connessi. Col trascorrere dei secoli, le cacce reali divennero uno dei riti più celebri e celebrati delle corti di tutto il continente, una vera e propria «art de la souveraineté», come hanno mostrato gli studi di Philippe Salvadori. I sovrani e principi europei seppero usare anche politicamente la pratica delle cacce reali: esse ebbero, infatti, un ruolo importante nella definizione e nel consolidamento dello Stato moderno. E ciò in forme che furono le stesse per sovrani sia cattolici sia protestanti. Le grandi dinastie imposero il proprio dominio anche ridisegnando il territorio con splendide residenze di caccia, circondate di boschi di propria esclusiva pertinenza, e servite da un apposito sistema di strade reali. Ciò aiuta a capire perché diverse di tali residenze siano poi divenute regge emblematiche non solo delle corti degli stati monarchici, ma dello stesso progetto assolutista.

  DAL TESTO – "Nel caso delle cacce reali, l'esercizio di una violenza legittimata dal protagonismo del sovrano, contro una fauna ben precisa altrettanto simbolicamente scelta, aveva l'effetto di consolidare distinzioni cetuali fra chi poteva avere accesso alle stagioni venatorie partecipando al "treno", regolamentato come altre posizioni a corte. Era significativo, dunque, che le cacce reali avessero creato una sorta di repertorio internazionale utilizzato da principi e re non soltanto a scopo interno o domestico, ma durante la visita di delegazioni straniere: un repertorio che, pur declinato a seconda dei contesti, riuscì a varcare le rotture fra antico e nuovo regime, dal Sette all'Ottocento, passando attraverso gli anni della Rivoluzione francese, del Terrore e dell'Impero napoleonico [...].
  "Né era casuale che monarchie più o meno grandi, a partire dalla Spagna, regolassero anche sulle battute di caccia ritualizzate il calendario delle proprie attività e gli organigrammi degli addetti all'amministrazione della corte, attraverso successive riforme che coinvolsero gli apparati delle «scuderie» e i ranghi dei «gran cacciatori» [...].
  "Fuor di metafora, la caccia del gentiluomo era una prova di destrezza, che poteva anche sfociare nell'imprudenza, in un'incauta prova segnata dal ferimento o dalla morte del cacciatore. Anche nella caccia, come in guerra, esistevano, cioè, ed erano esistiti illustri caduti, diventati protagonisti di una letteratura ben nota agli artisti e ai letterati. Come Giovanni Boccaccio aveva creato il canone di «gran principi morti in caccia da fiere o seguitando fiere», così gallerie di trionfi, palazzi e residenze nobiliari evocavano epopee non necessariamente consumate sui campi di battaglia."

  IL CURATORE – Andrea Merlotti (1968) si è laureato in Storia all'Università di Torino (1993), dove ha conseguito il PhD (1997) e svolto attività di post-dottorato (1998-2000) e di assegnista di ricerca (2001-05). Dal 2010 è docente a contratto al Politecnico di Torino. È autore di vari libri e di un centinaio di saggi sul Piemonte sabaudo. Dal 2002 nella Struttura per l'allestimento della Reggia di Venaria, dal 2007 ne dirige il Centro Studi e vi ha curato quattro mostre. Rappresenta il Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale nell'ARRE e nel CSF.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Andrea Merlotti - Parte prima. Le cacce reali in Europa - The Infrastructure of the Royal Hunt. King Frederik II of Denmark, 1559-1588, di John Robert Christianson - 'The Queenes Majestic... is now become a great huntress': Elizabeth I and the Chase, di Simon Adams - Hunting culture under the King of Poland and Grand Duke of Lithuania Sigismund Augustus, di Austeja Brasiunaite - La Chiesa e la caccia: tra prassi, normativa e dimensione devozionale, di Paolo Cozzo - The Price of the Prey. Accounting for the Princely Hunt in the Archducal Netherlands 1598-1621, di Luc Duerloo - La reforma de las casas reales de la monarquía hispana a finales del siglo XVII: la sección de la caza, di José Martínez Millán - La caza de la Monarquía de los Borbones: de unión de casas reales a espacio de diversión y control del territorio, di Marcelo Luzzi Traficante - Il ciclo delle cacce di Giovanni Battista Curlando nel castello di Lustheim in Baviera. Modelli di riferimento ed elementi di novità, di Laura Facchin - The Survival of the Royal Hunt in France: from Louis XVI to Napoleon III, di Philip Mansel - Parte seconda. Le cacce dei sovrani italiani - La caccia nella vita della corte pontificia all'inizio dell'età moderna, di Franco Pignatti - La caccia del cardinale: il caso di Ippolito I d'Este, di Enrica Guerra - «Cacciator reale»: Carlo Emanuele II e la caccia, di Andrea Merlotti - Le cacce reali nello Stato sabaudo fra Sette e Ottocento, di Pietro Passerin d'Entrèves - Cacce, loisir, territori e impianti radiali: Stupinigi tra Regno di Sardegna ed Europa, di Paolo Cornaglia - Il restauro delle Cacce di Cignaroli e altri temi venatori nella Palazzina di Stupinigi, di Anna Maria Bava e Franco Gualano - Cacce senza sovrano: i Lorena e la pratica venatoria nel granducato di Toscana (Reggenza-Età leopoldina), di Stefano Calonaci – Tra austerità e divertissement. La ristrutturazione delle bandite granducali sotto i Lorena, di Kamela Guza - Aspetti e temi dell'architettura e del territorio nei Siti Reali dei Borbone, di Pasquale Rossi - Indice dei nomi