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Il primo settembre 1939 le truppe tedesche attaccavano la Polonia, due giorni dopo Francia e Gran Bretagna dichiaravano guerra alla Germania. Iniziava un conflitto europeo che nel 1941, con l'ingresso di Urss, Giappone e Stati Uniti, avrebbe raggiunto le dimensioni di una guerra mondiale. Il volume ricostruisce puntualmente le ragioni all'origine del conflitto, mettendo in luce come esso non fu soltanto la "guerra di Hitler", ma più in generale costituì l'esito di una fondamentale instabilità del quadro internazionale, su cui pesavano le conseguenze traumatiche della Grande guerra; un quadro che, accanto al declino dei vecchi imperi coloniali di Gran Bretagna e...
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Sotto Nicola II la Russia conobbe un’espansione senza precedenti: lo sviluppo industriale raggiunse uno stadio tanto avanzato da consentire la realizzazione del progetto più ambizioso del tempo, la ferrovia transiberiana; il prodotto agricolo superò il fabbisogno interno e poté anche essere esportato; il rublo divenne convertibile e, grazie alla copertura aurea, attirò gli investitori stranieri.
Anche la cultura, nelle sue varie manifestazioni, raggiunse alti livelli. Tutto questo però scomparve, senza quasi lasciare tracce, travolto dalle tempeste interne ed esterne. La Russia infatti non aveva ancora raggiunto una solidità sufficiente...
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Filippe Patain e Charles De Gaulle: due uomini a confronto. Filippe Petain, eroe di Verdin, ancora legato alle concezioni strategiche di combattimento della prima guerra mondiale, scelse di firmare l’armistizio con Hitler. Charles De Gaulle giovane promettente ufficiale, aperto a nuove soluzioni tattiche di combattimento, rifiutò l’armistizio e si appellò alla volontà del popolo francese alla resistenza per continuare la lotta contro l’invasore tedesco. L’onore della Francia innanzitutto. Due visioni della Francia diametralmente opposte e inconciliabili: Petain vedeva il futuro del suo paese a fianco dell'Asse. De Gaulle poneva la Francia a fianco della Gran Bretagna, degli...
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Sulla scia degli studi di storia locale e delle più recenti sollecitazioni della storiografia sul Fascismo, questo volume ripercorre strade, rivive fatti, narra di uomini e donne della Livorno degli anni Venti e Trenta. Tenendo presente la peculiare realtà geografica, storica, economica della città, ne analizza il processo di fascistizzazione, sia nella fase della conquista che in quella del regime, approfondisce la storia del potere locale, il processo di formazione della ‘nuova’ classe dirigente sotto la guida di Costanzo Ciano, vero padrone di Livorno, e la centralità assunta dal PNF. Tale analisi si addentra in modo capillare nella società labronica e in particolare...
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