Novità


Leni Riefenstahl. Un mito del XX secolo
sakkara_leniriefenstahl.jpg  «Il Cinema mondiale in occasione della scomparsa di Leni Riefenstahl, si inchina riverente davanti alla Salma di colei che deve doverosamente essere ricordata per i suoi geniali film, divenuti fondamentali nella storia del cinema.» Questo l’epitaffio dovuto alla grandezza di colei che con immagini di soggiogante bellezza aveva raggiunto magistralmente effetti spettacolari in: Der Sieg des Glaubens (Vittoria della fede, 1933), Tag des Freiheits (Giorno della libertà, 1935), Triumph des Willens (Il trionfo della fede, 1936), e nei famosissimi e insuperati Fest der Völker (Olympia, 1938) e Fest der Schönheit (Apoteosi di Olympia, 1938)...
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Discorso sulla caccia
ortega_discorsosullacaccia.jpg  Un filosofo sonda il misterioso paradosso dell’attività venatoria, il complesso equilibrio tra istinto e ragione che la caratterizza. La passione e la strategia, la serietà dell’impegno e i valori, la pulsione predatoria e l’ethos rispettoso dell’animale. Paradossi che rivelano una volta di più quanta affinità possa esserci tra il cacciatore e il pensatore: quel naturale tendersi verso un obiettivo – i sensi sempre all’erta – che concentra infallibilmente l’occhio sulla preda che passa. E che svela ancora una volta quanto sotto le maschere del cacciatore e del filosofo si nasconda l’uomo...
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Bestie, Uomini, Dei
ossendowski_bestie.jpg  Quest'opera, pubblicata per la prima volta in Polonia nel 1922, ebbe una traduzione inglese nel 1923, una francese nel 1924 ed una italiana nel 1925, suscitando molte reazioni, positive e negative, a causa del suo contenuto. L'importanza dell'opera, infatti, è tutta nella grande messe di notizie inedite che essa espone, con un'ottica storicamente oggettiva, in quanto il suo autore, il polacco Ferdinand Antoni Ossendowski (1871-1945) è un chimico-fisico, cioè uno scienziato abituato a guardare alla sostanza degli avvenimenti. Bestie, Uomini, Dèi è un'opera dai molteplici aspetti: è un affascinante libro di viaggi; è una testimonianza agghiacciante della...
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Davanti al Protagonista
ratzinger_davanti_al_protagonista.jpg  «La parola di Dio non prende, per entrare nella Chiesa e dentro la Chiesa, la forma di opinioni, di discussioni, tanto meno di pure affermazioni dottrinali; essa resta azione di Dio e ha parte ad essa» (A. von Speyr). Al di sopra delle polemiche tra rivoluzionari e conservatori, l’Autore si presenta come contemplatore, come uomo commosso dalla bellezza dell’unico Protagonista della liturgia, Gesù Cristo. Guidandoci per un percorso di testi diversi tra loro, ci educa a guardare alla Chiesa, alla sua Tradizione e alla sua natura, non come spazio per la nostra affermazione, ma come luogo per accogliere il dono di Cristo. È a partire dall’immagine della Sposa – anche...
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