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 Cent’anni prima del crollo dell’Impero d’Occidente, dalle steppe infinite dell’Asia centrale un popolo sconosciuto ai romani si affaccia sul mar Nero, alterando per sempre gli equilibri del mondo antico. Da dove di preciso gli unni venissero non è noto, ma l’Europa centrale è subito preda e scenario della loro incredibile espansione: con assalti rapidi e mirati i temibili nomadi a cavallo, dal 434 sotto la guida di Attila, mettono in fuga i goti e le altre genti ai confini dell’impero, gli stessi popoli considerati da Roma barbari ai limiti della civiltà. Alle spalle si lasciano una scia di distruzione – dalla pianura ungherese ai campi della Champagne fino alle porte...
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 "Enza Cavallero ci offre qui un nuovo libro di storia, un insolito frammento di come siamo stati durante il ventennio fascista. E così facendo per l'ennesima volta prova quanto la storia e le storie della quotidianità siano cartina di tornasole, "epifania" direbbero í cultori della petite histoire, insostituibile per comprendere la grande Storia, quella che coinvolge e talvolta sconvolge l'esistenza di intere comunità... Sorretta da una profonda conoscenza storica e attingendo a una memoria personale che non lesina minuzie, l'autrice ci riporta a un passato nemmeno troppo remoto. Di quando un romagnolo dal fisico tarchiato, a torso nudo invitava alla "battaglia del grano"...
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 Un caccia della seconda guerra mondiale riemerge inaspettatamente dalle acque del porto di Cagliari. Nasconde un segreto: il piano escogitato da Hitler per appropriarsi di un’invenzione capace di rivoluzionare il mondo e permettere alla Germania di salvarsi e sconfiggere le forze alleate.
Sessant’anni dopo, i servizi segreti delle maggiori potenze mondiali, un giornalista appassionato di fumetti e un commissario di polizia si muovono su fronti opposti in una disperata lotta contro il tempo, per svelare o nascondere per sempre la verità contenuta nel Dossier Hoffmann...
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 Viaggiare è tipico della natura umana. E, infatti, gli uomini – di ogni epoca, età, generazione, cultura e religione – hanno sempre viaggiato: all’inizio per procurarsi del cibo, in seguito spinti dalla curiosità, dal bisogno, dalla cupidigia o, semplicemente, da un inestinguibile desiderio di conoscere. Il che li ha resi più saggi, più capaci di comprendere il mondo e di coglierlo per quello che è: senza falsità, ideologie, dogmi, illusioni o inutili speranze. In questo senso, il viaggio possiede un contenuto filosofico: indipendentemente dalle mete cui guarda. Ciò lo rende la metafora di un itinerario di cui – come per la propria vita – ben poco si sa e si può sapere...
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