Scritto da Antonio Pennacchi
|
Mercoledì 22 Ottobre 2008 15:42 |
 "Una città non è semplicemente un posto dove abita della gente e dove dorme. Come le stie per i polli o i campi di concentramento. La città è il posto l'incrocio, la cerniera - dove si svolgono i traffici, gli scambi, le comunicazioni. Ed è per questo che una città non è un museo, se non è morta. Se è viva si trasforma, inevitabilmente." Così come si sono trasformate le "città del Duce", quelle innumerevoli "città di fondazione" tirate su dal regime tutte più o meno sullo stesso modello, e tutte con lo stesso intento: realizzare la rivoluzione agraria che Mussolini aveva promesso ai suoi reduci e su cui...
|
Leggi tutto...
|
|
Scritto da Nerino Rossi
|
Martedì 21 Ottobre 2008 08:56 |
 Non di rado la storia perde il suo pudore e, abdicando alla sua funzione, si abbandona a falsi, omissioni e reticenze davvero sorprendenti. Ma soprattutto - ed è questo il male peggiore - si adatta ai tempi, si fa schiava dei padroni del momento.
È difficile selezionare i prodotti della storia, distinguere, fra le tante voci, quelle vere da quelle false.
Perché tacere che Mussolini non fu fucilato davanti al cancello di una villa ma sulla porta di una stalla? Oppure che non fu una cometa a guidare i Re Magi e...
|
Leggi tutto...
|
Scritto da Demetres Tryphonopoulos
|
Domenica 19 Ottobre 2008 15:41 |
L’influsso delle scuole esoteriche e delle dottrine occulte in molti importanti poeti e scrittori del Novecento, come Yeats e Eliot, è noto. Basandosi su fonti d’archivio inedite e sull’approfondimento di materiale già conosciuto, questo libro ricostruisce i forti legami che unirono Pound con famosi occultisti dell’inizio del secolo, come Allen Upward, Alfred Orage, G.R.S. Mead e, ovviamente, W.B. Yeats. Secondo l’autore, le teorie occultiste sono un elemento fondamentale nell’evoluzione della straordinaria sensibilità estetica e spirituale di Pound.
L’opera si divide in due parti: nella prima viene analizzato l’interesse del poeta americano per alcuni movimenti esoterici dell’epoca e...
|
Leggi tutto...
|
|
Scritto da a cura di Maurizio Guerri e Markus Ophälders
|
Lunedì 20 Ottobre 2008 15:26 |
 "Globalizzazione e desimbolizzazione delle civiltà hanno significati concettualmente analoghi: Spengler ha cercato di mostrare come sia la cultura simbolica a dare forza e energia vitale a una civiltà, consentendone la crescita. Agli inizi del Novecento, quando Spengler scriveva il suo capolavoro, l'Europa viveva nella venerazione dell'idea di progresso, che, sia pure attraversando alterne fortune, non ha mai abbandonato l'anima dell'uomo faustiano, l'anima dell'Occidente. Quest'uomo appariva trionfante, pronto a colonizzare con la sua idea di civiltà il mondo. L'uomo faustiano mai avrebbe immaginato che popoli ricchi di...
|
Leggi tutto...
|
Scritto da Oswald Spengler
|
Sabato 18 Ottobre 2008 10:40 |
 È difficile trovare, nell’Europa degli anni Venti, un’opera storica o filosofica che abbia avuto il peso e l’influenza culturale del Tramonto dell’Occidente. Immensa costruzione ideologica e mitologica, in cui una grande congerie di dati è ordinata in modo da costituire una struttura ciclica della storia, l’opera di Spengler ebbe una ricezione imprevedibilmente ampia; e il suo autore, da sconosciuto professore di provincia tedesco, divenne quello che si potrebbe dire «un filosofo di successo ». Ma la portata del libro era in realtà così rilevante da assicurargli una vita duratura e da renderlo oggetto di analisi e di riflessioni in ...
|
Leggi tutto...
|
|
|
|
<< Inizio < Prec. 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 Succ. > Fine >>
|
Pagina 145 di 234 |