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 L'Italia non è cambiata. È diventata quello che oggi è perché è nata così ed è stata raccontata in un certo modo. La retorica risorgimentale, piena di nobili intenti, eroi senza macchia, politici geniali e lungimiranti, è stata il tappeto sotto cui abbiamo nascosto la polvere della nostra storia. E così, se oggi si vuole capire questo Paese "malato", affetto da vizi endemici che paiono inestirpabili, forse sarebbe bene ripercorrere i primi giorni della sua vita. Questo libro riannoda un filo rosso fatto di intrighi, malavita e malaffare che ha il suo capo proprio nel modo in cui l'Unità fu prima...
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 Si chiamano Augusto, Giuseppe, Vincenzo, "Gabbo", Antonio, "Spagna", Celestino, "Cioffi", Stefano, Mau... I loro nomi non sono famosi, ma per le "curve" a cui appartenevano sono scolpiti nella pietra, impossibili da dimenticare. Sono martiri, sono fratelli. Per la prima volta un libro racconta le storie di decine di uomini, donne e ragazzi morti di tifo. Uccisi nell'insensata guerra fra ultras, ammazzati da stadi colpevolmente fatiscenti (ricordate l'Heysel?), morti per tragica fatalità o per eccesso di repressione da parte delle forze dell'ordine. Un viaggio che inizia quasi cento anni fa, a Viareggio...
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 Più di settanta giudici si sono occupati di Cesare Battisti, in nove processi. Il primo è iniziato nel 1981, l'ultimo è terminato nel 1993. Battisti è stato condannato all'ergastolo per un numero impressionante di rapine, ma soprattutto per quattro omicidi, senza aver mai scontato la sua pena. Evaso dal carcere nel 1981, si è rifugiato dapprima in Francia, poi in Brasile. Per quasi tutti è un assassino, che merita di essere estradato e pagare il conto con la giustizia italiana. Per i suoi pochi ma influenti "volenterosi sostenitori" è una vittima della spietata sete di vendetta dello Stato italiano. Così una lobby...
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Nel maggio del 1967 una campagna giornalistica lanciata dal settimanale "L'Espresso" rivela che tre anni prima, nell'estate del 1964, il generale Giovanni de Lorenzo, all'epoca comandante dell'Arma dei carabinieri, e il presidente della Repubblica allora in carica, Antonio Segni, predisposero un piano d'emergenza che prevedeva il controllo del Paese da parte dell'Arma e l'arresto di centinaia di attivisti di sinistra. Si tratta del cosiddetto Piano Solo, a lungo protetto dal segreto di Stato, uno dei più misteriosi e discussi complotti dell'Italia del dopoguerra. Cosa veramente...
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