Il gioco delle grandi potenze Stampa E-mail

a cura di Pietro Baldelli, Roberta Ferrara, Gabriele Natalizia

Il gioco delle grandi potenze
La competizione nel Mediterraneo allargato

Luiss University Press, pagg.224, € 25,00

 

baldelli grandepotenze  Nella fase attuale delle relazioni internazionali, segnata dal declino dell'unipolarismo statunitense e dal ritorno del multipolarismo competitivo, il Mediterraneo allargato si conferma come uno dei più dinamici e strategicamente sensibili teatri della politica globale. Il volume "Il gioco delle grandi potenze. La competizione nel Mediterraneo allargato", curato da Pietro Baldelli, Roberta Ferrara e Gabriele Natalizia, si colloca in questo contesto con un approccio analitico rigoroso e un'impostazione corale che valorizza la multidisciplinarietà e il dialogo tra diverse scuole di pensiero geopolitico e strategico.

  Il libro si distingue innanzitutto per l'adozione di una prospettiva teorica ben definita, ispirata al realismo offensivo e alla teoria della competizione tra grandi potenze, con un'attenzione particolare al ruolo degli attori sistemici e sub-sistemici nella ridefinizione dell'ordine internazionale. I curatori adottano un impianto concettuale coerente che consente di leggere il Mediterraneo allargato – inteso non solo come spazio geografico ma come costrutto politico e strategico – come uno dei principali snodi della rivalità tra potenze globali e regionali. Questa cornice consente di inserire le dinamiche locali in un più ampio contesto sistemico, evitando la trappola del particolarismo analitico.

  Il volume contiene una serie di contributi che analizzano, con rigore metodologico e ricchezza empirica, le principali dinamiche geopolitiche dell'area. Dall'intervento russo in Siria e in Libia, al crescente attivismo cinese in Nordafrica attraverso la Belt and Road Initiative, passando per la politica ambivalente della Turchia tra NATO e Russia, ogni capitolo contribuisce a delineare un mosaico complesso in cui gli interessi delle grandi potenze si intrecciano con quelli degli attori regionali.

  Particolarmente illuminante è l'analisi della postura strategica degli Stati Uniti, che pur segnando una riduzione della presenza diretta nel teatro mediterraneo, continuano a esercitare un'influenza decisiva tramite alleanze, basi militari e partenariati strategici. Parimenti, la crescente assertività dell'Iran e le recenti dinamiche di normalizzazione tra Israele e alcuni paesi arabi sono esaminate con attenzione, evidenziando le linee di faglia e le possibili traiettorie di conflitto e cooperazione.

  Uno degli aspetti di maggiore rilievo del volume è la capacità di integrare l'analisi geopolitica con una riflessione sui dossier tematici che contribuiscono a configurare lo spazio mediterraneo allargato come un'arena di competizione multidimensionale. Il tema dell'energia, per esempio, è trattato non solo in relazione alle rotte e alle infrastrutture strategiche (gasdotti, terminal LNG, pipeline sottomarine), ma anche in riferimento alla transizione ecologica e alle politiche climatiche, che aggiungono ulteriori elementi di competizione tecnologica e regolatoria tra potenze.

  Analogamente, il dossier migratorio viene analizzato al di là della retorica emergenziale, come leva strategica impiegata da attori statali e non statali per influenzare gli equilibri regionali e le dinamiche interne dell'Unione Europea. La sicurezza, infine, è affrontata in chiave multilivello, includendo sia i conflitti convenzionali che le minacce ibride, come la disinformazione e il cyber warfare.

  La curatela di Baldelli, Ferrara e Natalizia riesce nell'intento – tutt'altro che scontato – di armonizzare voci differenti mantenendo un'unità di fondo nell'approccio e nella finalità analitica. I curatori offrono un'introduzione densa e ben strutturata, capace di orientare il lettore tra le diverse sezioni del libro, e una conclusione che non si limita a riepilogare, ma propone una riflessione prospettica sulle evoluzioni future del sistema mediterraneo.

  Un ulteriore punto di forza del volume risiede nella qualità della ricerca empirica, fondata su fonti primarie e secondarie aggiornate, e nell'accuratezza editoriale, che rende l'opera accessibile anche a un pubblico non specialista, pur mantenendo un elevato standard scientifico.

  "Il gioco delle grandi potenze" offre un contributo significativo agli studi sulla geopolitica mediterranea e sulla competizione strategica globale. Più che una semplice fotografia dello stato dell'arte, il volume si propone come strumento interpretativo per decifrare le dinamiche future del confronto tra potenze, in un'area destinata a restare al centro dell'attenzione strategica internazionale.