Raffaele Nocera - Paolo Wulzer
Dalla crisi economica alla guerra in Ucraina Quindici anni di politica estera italiana (2008-2022)
Edizioni Nuova Cultura, pagg.356, € 29,00
Il volume collettaneo "Dalla crisi economica alla guerra in Ucraina. Quindici anni di politica estera italiana (2008–2022)", curato da Raffaele Nocera e Paolo Wulzer, rappresenta un contributo di notevole rilevanza nel panorama degli studi di politica estera italiana, offrendo una lettura d'insieme attenta, documentata e problematizzante delle trasformazioni subite dall'azione internazionale del nostro paese in un arco temporale denso di mutamenti epocali. L'opera si distingue per il rigore metodologico e l'ambizione interpretativa con cui affronta l'intreccio tra mutamenti sistemici e risposte politiche nazionali, in un quindicennio che ha visto succedersi crisi globali, fratture geopolitiche e transizioni interne.
Il volume si articola in nove saggi tematici, affidati a studiosi esperti e provenienti da ambiti disciplinari contigui ma distinti, che analizzano il comportamento esterno dell'Italia secondo un approccio di tipo storico-analitico. Il testo si fonda su due assunti teorici centrali: da un lato, il riconoscimento della profonda instabilità dell'ordine internazionale tra la crisi economico-finanziaria globale del 2007-2008 e l'invasione russa dell'Ucraina nel 2022; dall'altro, la consapevolezza delle difficoltà dell'Italia nel ridefinire la propria collocazione strategica alla luce dei mutamenti intervenuti nel sistema internazionale.
Il primo merito dell'opera è quello di proporre una visione unitaria della politica estera italiana, senza tuttavia forzare la realtà empirica entro categorie predefinite. I saggi raccolti riescono a tenere insieme l'analisi delle relazioni bilaterali (con attori come Stati Uniti, Russia, Cina, America Latina) con quella dei vettori multilaterali (in particolare UE e NATO), nonché delle direttrici regionali (Mediterraneo e Africa), fornendo una griglia interpretativa utile a comprendere tanto le scelte strategiche quanto le inerzie strutturali della politica estera italiana.
Un altro elemento distintivo del volume è l'attenzione al nesso, tradizionalmente delicato, tra multilateralismo e interesse nazionale. Tale binomio, che ha storicamente caratterizzato la postura italiana nello scenario internazionale, viene qui problematizzato alla luce di una crescente tensione tra vincoli esterni (europei, transatlantici, normativi) e pulsioni sovraniste o pragmatiche emerse nei diversi cicli politici interni. I curatori invitano così a leggere la diplomazia italiana non soltanto come una funzione riflessa dell'ordine globale, ma anche come campo di negoziazione identitaria e proiezione selettiva di interessi.
Di particolare interesse risultano i capitoli dedicati al biennio pandemico e all'anno inaugurale della guerra russo-ucraina, che arricchiscono il quadro complessivo con due momenti di stress test delle istituzioni e delle politiche italiane. La pandemia, infatti, ha agito come acceleratore di alcune dinamiche latenti – in primis la centralità della cooperazione europea e il ritorno dello Stato nella governance globale – mentre la guerra ha rimesso al centro questioni di hard security, ponendo l'Italia di fronte a scelte difficili tra fedeltà all'alleanza atlantica, tutela degli interessi energetici e gestione delle relazioni storiche con Mosca.
Il volume evidenzia sia elementi di continuità sia fattori di rottura rispetto ai paradigmi tradizionali della politica estera italiana. Tra le continuità, emerge il persistente riferimento al multilateralismo, sebbene declinato in forme sempre più funzionali e meno ideologiche. Tra le discontinuità, si segnala un crescente orientamento verso una diplomazia economica selettiva e l'emergere di nuove aree di interesse, come l'Africa subsahariana, segnale di un tentativo – ancora incompiuto – di ridefinizione delle priorità strategiche.
Nel complesso, il libro curato da Nocera e Wulzer si presenta come un'opera equilibrata, capace di evitare semplificazioni o letture teleologiche. La scelta di un approccio plurale, che combina l'analisi storico-politica con l'attenzione agli assetti istituzionali e ai contesti regionali, permette di offrire al lettore una visione sfaccettata ma coerente delle dinamiche in atto.
La curatela si distingue per l'accuratezza nella selezione dei contributi e per l'abilità nel costruire un discorso organico a partire da temi e prospettive eterogenee. Al tempo stesso, il volume si presta ad aprire nuovi spazi di riflessione e a stimolare ulteriori approfondimenti, in particolare sul ruolo dell'opinione pubblica, sulla dimensione normativa dell'azione esterna e sulla crescente interrelazione tra politica interna e politica estera.
"Dalla crisi economica alla guerra in Ucraina", in definitiva, si configura come una lettura utile per comprendere l'evoluzione della proiezione internazionale dell'Italia in un periodo di forti discontinuità storiche. La chiarezza espositiva, la solidità argomentativa e l'ampiezza della prospettiva analitica rendono il volume un punto di riferimento importante nel dibattito scientifico sulla politica estera italiana. Si tratta di un testo che riesce non solo a fare il punto su quindici anni di diplomazia nazionale, ma anche a fornire strumenti interpretativi utili per analizzare le sfide presenti e future che attendono l'Italia sulla scena globale.
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