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 Mario Rigoni Stern era il suo sergente e con lui Nelson Cenci ha vissuto la guerra sul fronte russo. Ufficiale degli alpini nel battaglione Vestone, partito per la Russia nel giugno del '42, Cenci ricorda e narra - con un linguaggio rapido e tagliente - l'odissea del suo reparto attraverso la pianura russa fino alle montagne del Caucaso. Ferito alla gamba nella battaglia di Nikolajewka, Cenci è costretto ad abbandonare il fronte, caricato su una slitta trainata da un mulo, verso l'ospedale di Karkov. Verso la libertà, la quiete che non esiste per aver abbandonato tanti compagni al loro...
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 Lo chiamavano il Vecchio per l'età (aveva 52 anni), ma soprattutto per il suo passato di combattente nella guerra di Libia del 1912 e nel Primo conflitto mondiale. Il Colonnello Policarpo Chierici, comandante del Battaglione Val Chiese, è per gli Alpini una figura leggendaria non solo per le sue doti di ufficiale, ma anche per la sua profonda umanità. Il figlio Arnaldo, che con il padre ha combattuto in Russia, ha raccolto in queste pagine le lettere che il colonnello ha scritto alla moglie dal fronte di guerra. Resoconti di vita quotidiana del battaglione, riflessioni di ordine storico e militare, ma anche tenere rassicurazioni sulle...
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 L'ammiraglio tedesco Karl Dönitz lo considerava il migliore fra i migliori. Un riconoscimento che non mise in dubbio nemmeno quando Luigi Angelo Longanesi Cattani, ammiraglio sommergibilista, rifiutò di arruolarsi nella Repubblica Sociale. Nato a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, nel 1924, entra nell'Accademia Navale di Livorno. Al comando del sommergibile Brìn e poi del Da Vinci compie, nei primi anni di guerra, spettacolari missioni atlantiche contro la flotta britannica che gli valsero due Croci di Ferro. Nel 1942 passa alla X Flottiglia Mas come comandante del...
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 L’opera cui maggiormente è legata la fama del medico e filologo forlivese Girolamo Mercuriale (1530-1606) e che meglio esprime il suo genio innovatore è il De arte gymnastica, in cui rivaluta il corpo e ripropone la necessità e l’utilità dell’esercizio ginnico – come praticato da Greci e Romani – per acquisire la migliore prestanza fisica, preservare la salute e guarire dalle malattie.
Siamo, con Girolamo Mercuriale, agli albori dell’Età moderna, e pure il suo messaggio sembra aver già fatto esperienza di tutti i danni di un malinteso spirito agonistico che oggi sono sotto i nostri occhi; e richiama singoli e istituzioni al...
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