L’ultima droga. Intervista con Tullio DeRuvo Stampa E-mail

L’ultima droga. Intervista con Tullio DeRuvo

a cura di Francesco Algisi

 

deruvo_ultima  Tullio DeRuvo è autore, ricercatore e formatore a livello internazionale, specializzato nelle relazioni umane e nello sviluppo personale e familiare. È fondatore e amministratore de Il Grande Noce e forma da anni genitori e insegnanti sulla disciplina dei bambini, sulla comunicazione con gli adolescenti e sulle relazioni interpersonali. Insieme con Mark B. Castleman, ha scritto il volume intitolato L’ultima droga, in cui analizza l’impatto sulla mente derivante dalla porno-dipendenza. Questo tema è anche l’oggetto della breve intervista che ci ha concesso.

  Esiste una relazione tra la diffusione della pornografia a livello di massa e la denatalità?

  Non conosco dati statistici in merito, ma è un dato di fatto che la diffusione della pornografia distoglie gli uomini dalla propria partner e concentra la loro sessualità sul piacere individuale. I rapporti sessuali sono via via più egoistici e lontani dagli affetti e dagli interessi familiari.

  La dipendenza da pornografia può favorire lo sviluppo dell'omosessualità?

  La dipendenza da pornografia provoca l’assuefazione e la conseguente ricerca di stimoli sempre nuovi. In alcuni casi questo significa orientarsi verso forme alternative di sessualità, tra cui l’omosessualità. È chiaro che in questo caso non si tratta dell’attrazione naturale verso una persona dello stesso sesso, ma della necessità di combinare emozioni diverse, a volte sconcertanti, ai fini del raggiungimento del piacere. Si tratta quindi di una forma di omosessualità del tutto sui generis.

  Come giudica il fatto che le truppe Usa in Iraq distribuiscono riviste pornografiche ai giovani iracheni?

  Mi rattrista constatare che ancora una volta decisioni importanti sono governate dall’ignoranza. Qual è il beneficio che si vuole ottenere? Anni fa, durante il servizio militare si vociferava dell’utilizzo del bromuro per tenere sotto controllo gli impulsi sessuali delle reclute. La pornografia agisce invece come un catalizzatore che induce a comportamenti sessuali sempre più spregiudicati, che si tratti delle truppe o dei giovani locali. Mi sfugge del tutto quale possa essere una motivazione intelligente a questo comportamento; forse quello di facilitare i rapporti sessuali tra i militari e la gioventù locale? Forse allontanare i giovani dai dettami della loro religione? In ogni caso si tratta di una scelta scellerata.

  La pornografia può essere uno strumento utile ai fini del controllo sociale?

  Il porno-dipendente non è una persona più controllabile, a meno che non esista qualcuno che possa consentirgli o negargli l’accesso al porno. Ma la realtà odierna mostra una diffusione della pornografia basata sui principi della libera distribuzione e della massima disponibilità del materiale, ai fini di legare l’individuo a chi potrà poi fornirgli materiale sempre nuovo. Segue tendenzialmente le meccaniche del marketing ai fini della massimizzazione dei profitti dei porno produttori.

  Dietro l'industria della pornografia può nascondersi la lobby neo-malthusiana?

  Credo che l’infondata teoria neo-malthusiana e i suoi sostenitori abbiano poco a che fare con l’industria della pornografia, che sembra del tutto avulsa da ideali e filosofie. È un’industria orientata al reddito, e trova nei grandi profitti il suo motivo di esistere.

  In diversi Paesi islamici, la pornografia è vietata dalla legge. Ciononostante, vi si registrano numerosi casi di violenze sessuali. Che ne pensa?

  La pornografia è una delle cause dell’aumento della violenza sessuale in tutto il mondo, ma non è certo l’unica. Inoltre, laddove la pornografia è vietata dalla legge, non esiste però un’assenza del mercato pornografico. È semplicemente un mercato abusivo, come accade in diversi Paesi islamici.

  Quali provvedimenti andrebbero presi, dal punto di vista legislativo, per la tutela della gioventù dai pericoli della pornografia?

  Temo che la maggior parte degli interventi sia di competenza delle famiglie e del loro ruolo educativo, più che del legislatore. Esiste però un’opportunità importante su cui si sta discutendo da tempo: quello di regolamentare la veicolazione dei contenuti pornografici tramite internet ad una porta logica diversa da quella utilizzata per gli altri contenuti, in modo da poter consentire a chiunque di disabilitare in maniera semplice ed efficace l’ingresso di materiale porno sul proprio computer o su quello dei propri figli.

  Nel libro, viene riportata una citazione di Konrad Lorenz. Che importanza ha avuto l’opera dell’etologo austriaco nella sua ricerca?

  Konrad Lorenz ha capito forse primo tra gli scienziati il ruolo dell’accoppiamento inteso non come un atto immediato e fine a se stesso ma come parte di un processo complesso di integrazione della coppia e della famiglia. La sua visione è profetica: ridurre il ruolo dell’atto sessuale al conseguimento del piacere non può che portare alla disgregazione della società. In questo, è stato un punto fondamentale d’ispirazione per la mia ricerca.

 

26 maggio 2010

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