Novità


Nuova Storia Contemporanea, n.1/2011
nsc01_2011  Il n.1 (gennaio-febbraio 2011) del bimestrale Nuova Storia Contemporanea riporta in apertura il testo della lezione tenuta a Roma, al Tempio di Adriano, nel novembre scorso, da Roberto Vivarelli (professore emerito di Storia contemporanea presso la Normale di Pisa) sul tema del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. “Se la nostra vita pubblica – afferma l’Autore – è ancora tanto largamente inquinata, se la nostra vita intellettuale rifugge dalla ricerca di ciò che è vero, se la nostra democrazia è ancora tanto imperfetta, se, come a me pare, l’insieme dei cittadini italiani...
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La guerra di Libia (Quaderno speciale di Limes)
limes_guerradilibia  “La crisi di Libia – scrive Alessandro Politi (Partner Security World Advisor) nell’articolo intitolato Bengasi e il mondo a est di Paperino – è una crisi importante, che va affrontata e va risolta, ma che rischia d’essere come la battaglia di Lepanto: inevitabile per chi è in zona, opzionabile per chi è fuori area e profittabile per chi è assente (nel 1571 erano gli inglesi e gli olandesi). In altri termini la coppia franco-inglese rischia di «travailler pour le roi de Prusse», cioè di fare tutto il lavoro duro per abbattere il regime di Gheddafi per poi trovarsi a corto...
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Tutto sui diavoli
stanzione_dipietro_tutto  “In linea generale, si può dire che il demonio, essendo una persona, istiga al male nel modo proprio della persona, ossia suggerendo alla volontà degli obiettivi peccaminosi. Il demonio, in qualche modo, ci parla, ci suggerisce dei pensieri o contro la fede o contro la morale. Non è, quindi, difficile, da una parte distinguere la tentazione diabolica dalle nostre debolezze o dai suggerimenti che ci vengono dagli uomini cattivi. La difficoltà vera può essere costituita dal dover distinguere le suggestioni diaboliche dai pensieri, che sorgono dal nostro intimo. I pensieri, però, che vengono...
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L'uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo
gehlen_uomo  Pubblicata nel 1940, ma profondamente riveduta dopo la seconda guerra mondiale, Der Mensch. Seine Natur und seine Stellung in der Welt si può considerare l’opera fondamentale dell’antropologia filosofica di Gehlen. Qui prende forma una concezione dell’essere umano come natura biologicamente carente, costretta a procacciarsi chance di sopravvivenza attraverso l’azione e il continuo intervento sull’ambiente. La povertà di istinti e di specializzazioni, che distingue l’uomo dall’animale, trova compensazione nella capacità di creare cultura, facendo così dell’artificio...
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