Novità


Antieuropa. Il Fascismo universale di Mussolini
  “L’Europa di domani sarà fascista”, avrebbe dichiarato Mussolini nel 1937. Eppure dieci anni prima il Duce respingeva qualsiasi ipotesi di esportazione del “suo” Fascismo oltre le frontiere italiane. “Il fascismo”, aveva detto, “non è merce d’esportazione”. Cosa accadde in quel lasso di tempo? Come mai, dalla dimensione tutta nazionale di un fenomeno si è giunti alla sua proiezione internazionale? Questo studio cerca di descrivere i passaggi che portarono il Fascismo a concepire la dottrina universalista ovvero la sua declinazione continentale. Non è più soltanto soluzione dei problemi italiani, il credo mussoliniano avrebbe dovuto trasformarsi nell’unica alternativa possibile per un’Europa prostrata dalla crisi economica dei primi anni...
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Mussolini padrino de “Il Lavoro”
  Nel dopoguerra si è tentato di rimuovere tutto ciò che aveva costituito un legame con il Fascismo e Mussolini, esaltando, al contrario, tutto ciò che in vent’anni era stato fatto contro il Regime. In questa logica molti fatti e avvenimenti sono stati raccontati in maniera diversa da quella reale. Tra questi la storia del quotidiano genovese Il Lavoro esaltato come l’unico, nel Ventennio, a opporsi, pur nei limiti imposti dalla censura, al Fascismo. L’Autore, sulla sola base di documenti e testimonianze, ricostruisce i rapporti tra il quotidiano e il Regime. Fu proprio Il Lavoro a esaltare Mussolini quando questi, dichiaratosi a favore dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale fu cacciato...
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Limes Rhaetiae. Una disperata guerra di confine nel 165 d.C.
  Provincia romana di Rezia, 165 d.C. Un pugno di uomini difende disperatamente, ostinatamente, la fortificazione confinaria che separa la romanità dalla barbarie. Non è solo una lotta per la vita, è una lotta per la civiltà. Romani e Germani si disputano a colpi di spada il privilegio di imporre la propria impronta genetica sul mondo che verrà. Il limes tiene, il limes crolla... ma quand’è che ci si può dire veramente vincitori? Qual è il confine tra noi e loro? Quale, tra passato e presente?
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La tradizione solare
  L'uomo moderno non può più avvalersi delle tecniche ascetiche del passato, yogiche, esoteriche o mistiche. Quelle tecniche si basavano sulla memoria o nostalgia del Divino che era visto "al di sopra" del mondo, perciò esse aiutavano l'asceta antico a liberarsi dall'esperienza dei sensi. Grazie a un lungo percorso interiore, sorto parallelamente in Oriente con il Buddha e in Occidente con Socrate, fino all'affermazione del pensiero fisico-matematico moderno, oggi l'uomo può sperimentare nella propria interiorità che la forza formatrice del concetto, la stessa che connette pensiero a pensiero, è il principio spirituale della sua autocoscienza. Il riconoscimento del potere di obiettività del...
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