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“La tradizione è […] come un albero le cui radici affondano, attraverso la rivelazione, nella Natura divina da cui proviene la linfa che, nei secoli, ne ha alimentato il tronco e i rami. Nel cuore dell’albero della tradizione abita la religione. La sua linfa è la grazia ovvero la barakah che, originata con la rivelazione, rende possibile la vita dell’albero. La tradizione implica il sacro, l’eterno, la verità immutabile, la saggezza perenne e l’applicazione continua dei principi immutabili alle mutevoli condizioni di spazio e tempo. La vita terrena di una rivelazione può esaurirsi. Anche le civiltà tradizionali infatti decadono ma normalmente questa decadenza...
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Questo primo volume è rivolto alla catalogazione e descrizione integrale di tutte le opere – settecentoquarantotto stampe e un trattato – conservate nelle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe, e storicamente attribuite al maestro tedesco.
Inoltre, il volume indaga in maniera analitica la ricezione dell’opera a stampa di Dürer in Italia, attraverso la ricostruzione della fortuna che ogni singola stampa, o particolari da essa tratti, hanno avuto nell’arte...
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Credo non abbia la minima possibilità di farcela. Non ha un solo centimetro di pelle intatto." E invece Dominic Matei, colpito da un fulmine e ridotto a un tizzone ardente la notte di Pasqua del 1938, non solo riesce a sopravvivere, diventa un fenomeno. Il professore rumeno, arrivato a Bucarest per suicidarsi, si ritrova d'un tratto ringiovanito di trent'anni, e affetto da una sensazionale forma di ipermnesia: ricorda tutto, troppo, anzi sa addirittura ciò che ancora deve accadere. La polizia segreta comincia ben presto a diffidare di lui e...
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Mazzini e Garibaldi: nessuno sembra contraddire di più la nostra autorappresentazione di italiani privi di carattere. I nostri due padri della patria ne avevano fin troppo, ecco perché tanti hanno cercato di smorzarne la leggenda. L’intento di Mario Isnenghi è qui di ricostruire proprio le tante forme del mito di Garibaldi, imponente per diffusione e durata, rivisitandone l’oleografia non meno delle dinamiche conflittuali. La condanna a morte del 1834 non austriaca ma piemontese, per esempio, e quella sorta di fucilazione procrastinata che fu la ferita nello scontro sull’Aspromonte solo un anno dopo l’Unità: due elementi che restituiscono veridicità e...
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